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  • Domenica 5 luglio 2020

Oggi si vota in Croazia

Se la giocano il centrodestra e il centrosinistra, e la formazione di un governo dipenderà dal risultato di un nuovo partito di destra radicale

(AP Photo/Sasa Kavic)
(AP Photo/Sasa Kavic)

Oggi in Croazia si vota per rinnovare il Parlamento, il Sabor, una camera unica da 151 seggi. Sarà una delle prime elezioni in Europa dopo il picco della pandemia da coronavirus (la scorsa settimana si è votato in Polonia e in Francia). I seggi rimarranno aperti fino alle 7, e i primi risultati dovrebbero arrivare in serata.

I giornali croati e internazionali descrivono le elezioni come «in bilico» fra la coalizione di governo uscente, formata soprattutto dal partito di centrodestra HDZ (l’Unione democratica croata) e la coalizione di centrosinistra, guidata dai Socialdemocratici. Dai sondaggi però sembra che il centrodestra sia leggermente favorito: per la formazione di un governo sarà decisivo il consenso che otterrà il partito di destra radicale Movimento per la Patria, fondato dall’ex parlamentare dell’HDZ Miroslav Škoro, che ha lasciato il partito dopo una recente svolta centrista e che alle elezioni presidenziali del 2019 era rimasto fuori dal ballottaggio per pochissimi voti.

Balkan Insight scrive che le elezioni si sarebbero dovute tenere in autunno, ma il Parlamento è stato sciolto a maggio con l’obiettivo di votare in estate, «attirando i sospetti sul fatto che l’HDZ voglia capitalizzare la gestione apparentemente efficiente della pandemia». Sebbene negli ultimi giorni i casi di coronavirus stiano aumentando, la Croazia ha registrato un numero sorprendentemente basso di casi – poco più di tremila – in parte anche grazie a un lockdown totale deciso dal governo a marzo.

Durante la campagna elettorale non si è parlato di nessun tema in particolare, dato che HDZ e i Socialdemocratici condividono ampi punti del proprio programma: entrambi sono convintamente europeisti, ed entrambi auspicano un governo centrale più forte, scrive Euronews. Le differenze si sono giocate soprattutto sul piano dell’identità: l’HDZ è storicamente vicino alla chiesa cattolica, mentre i Socialdemocratici sono tendenzialmente laici.

A movimentare le cose ci ha pensato Movimento per la Patria, che su una serie di temi si pone come un classico partito di destra radicale: euroscettico, nazionalista, contrario all’estensione dei diritti civili e all’aborto.

Fra gli osservatori delle cose europee, invece, ha provocato un certo stupore che la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen abbia partecipato a uno spot elettorale in sostegno di HDZ, che fa parte dello stesso partito europeo che ha espresso la sua candidatura a presidente (il Partito Popolare Europeo). «Non ho ricordi di un presidente della Commissione fare campagna elettorale», ha scritto il corrispondente di Radio Radicale alle istituzioni europee, David Carretta.

L’affluenza finale è un’incognita, ma sembra probabile che almeno una fascia della popolazione non si presenterà in massa ai seggi. Deutsche Welle scrive che i giovani croati sono molto disillusi nei confronti della politica locale, tanto che alle ultime elezioni europee votò soltanto il 18 per cento di chi aveva meno di trent’anni (la media europea è stata del 42 per cento).

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