Il Consiglio dell’Unione Europea ha ufficializzato la lista dei paesi a cui verranno aperte le frontiere esterne da domani

Passeggeri di un volo da Parigi arrivano con maschera protettiva all'aeroporto internazionale Eleftherios Venizelos di Atene il 15 giugno 2020 (ANGELOS TZORTZINIS/AFP/ANSA)
Passeggeri di un volo da Parigi arrivano con maschera protettiva all'aeroporto internazionale Eleftherios Venizelos di Atene il 15 giugno 2020 (ANGELOS TZORTZINIS/AFP/ANSA)

Il Consiglio dell’Unione Europea ha ufficializzato la lista dei paesi a cui verranno aperte le frontiere esterne da domani, primo luglio. Come anticipato ieri da Politico i paesi con cui riprenderanno i collegamenti sono: Australia, Canada, Giappone, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Thailandia, Serbia, Algeria, Andorra, Georgia, Montenegro, Marocco, Ruanda, Tunisia, Uruguay. Della lista non fanno parte Stati Uniti, Russia, Brasile e India.

La Cina, invece, è inserita dal Consiglio in coda ai paesi elencati, con la specifica annotazione che la riapertura delle frontiere è condizionata alla «conferma della reciprocità», cioè se i cittadini europei saranno ammessi senza restrizioni in territorio cinese. Per quanto riguarda le persone residenti ad Andorra, Monaco, San Marino e Vaticano, per il Consiglio dovranno essere considerate come i cittadini dell’Unione.

I paesi dovranno soddisfare alcuni criteri epidemiologici stabiliti dall’Unione Europea, come un numero di nuovi casi positivi al coronavirus negli ultimi 14 giorni e per 10mila abitanti che sia vicino o al di sotto di quello della media dell’Unione Europea al 15 giugno 2020; una tendenza stabile o decrescente di nuovi casi nello stesso periodo e, più in generale, devono poter dimostrare di aver preso misure soddisfacenti contro la diffusione del contagio attraverso «test, sorveglianza, tracciabilità dei contatti, contenimento, trattamento e comunicazione».

Il Regno Unito, che non fa parte dell’area Schengen, potrà decidere in autonomia con quali paesi aprire i confini. Fino alla fine del periodo di transizione, i suoi cittadini potranno viaggiare dove vogliono nell’Unione Europea con alcune restrizioni per diversi paesi, come la quarantena di 14 giorni in ingresso. Entro la fine di questa settimana il Regno Unito dovrebbe redigere un proprio elenco di paesi con cui eliminare le limitazioni agli spostamenti da cui sembra che voglia escludere quelli che impongono la quarantena ai suoi cittadini.

Per quanto riguarda la Repubblica d’Irlanda, che anch’essa come il Regno Unito non fa parte dell’area Schengen, secondo The Irish Times sarebbe stata invitata a far parte dell’accordo di reciprocità con l’Unione Europea, ma avrebbe rinunciato in attesa delle decisioni dello stesso Regno Unito con cui ha i confini aperti. Anche la Danimarca avrebbe fatto la stessa scelta.

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