Christian Coleman, l’uomo più veloce al mondo, è stato sospeso per aver saltato tre test antidoping

(Patrick Smith/Getty Images)
(Patrick Smith/Getty Images)

Il velocista statunitense Christian Coleman, campione mondiale in carica dei 100 metri piani e primatista mondiale dei 60 metri indoor, è stato sospeso in via precauzionale e rischia una squalifica di due anni per aver saltato un test antidoping — il terzo in un anno — il 9 dicembre 2019. Secondo il rapporto compilato dagli ispettori, in quella data Coleman non si sarebbe fatto trovare nella sua casa di Lexington, in Kentucky, per effettuare un test. L’atleta sostiene tuttavia che quel giorno si trovava in un centro commerciale poco distante per comprare dei regali di natale e di non aver ricevuto chiamate al telefono dagli ispettori, che avrebbe potuto raggiungere in breve tempo.

Lo scorso anno Coleman aveva rischiato una squalifica per motivi simili, dopo che in tre date diverse (6 giugno 2018, 16 gennaio 2019 e 26 aprile 2019) non si era fatto trovare nel luogo indicato agli ispettori. Successivamente, però, l’agenzia antidoping statunitense e quella mondiale conclusero che la prima delle tre violazioni, seppur datata 6 giugno, si riferiva in realtà al primo aprile, quindi a più di un anno di distanza dall’ultima, eliminando così il rischio della squalifica automatica per tre violazioni in dodici mesi. Ora però con l’ultima manca reperibilità Coleman rischia nuovamente una squalifica di almeno due anni che potrebbe escluderlo dalle Olimpiadi di Tokyo nel 2021.