13 persone legate a Cosa Nostra sono state arrestate in provincia di Trapani: tra queste c’è anche l’uomo che farebbe da collegamento tra Matteo Messina Denaro e la mafia di New York

(ANSA/ LEGIONE CARABINIERI LAZIO)
(ANSA/ LEGIONE CARABINIERI LAZIO)

Questa notte in provincia di Trapani sono state arrestate 13 persone accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, furto, favoreggiamento, violazione della sorveglianza speciale e altri reati aggravati dal metodo mafioso. Fra gli arrestati c’è anche Francesco Domingo, 64 anni, che secondo gli investigatori sarebbe un punto di riferimento di Matteo Messina Denaro, il latitante considerato a capo di Cosa Nostra.

Domingo, soprannominato “Tempesta”, negli ultimi due anni avrebbe incontrato a Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, diversi esponenti della famiglia mafiosa italo-americana di New York Bonanno, facendo da tramite, secondo la ricostruzione degli inquirenti, fra l’organizzazione criminale negli Stati Uniti e Messina Denaro.

Nell’inchiesta sono indagate altre 11 persone, fra cui il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo, eletto nel 2018, che ha ricevuto un avviso di garanzia per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. L’ufficio e l’abitazione del sindaco, che dovrà presentarsi domani alla procura di Palermo per testimoniare, sono stati perquisiti questa mattina. Nel 2006 il comune del trapanese era stato sciolto per infiltrazioni mafiose a seguito di pressioni effettuate dallo stesso Domingo, che è stato già condannato due volte per associazione mafiosa, ma che secondo gli investigatori ogni volta sarebbe tornato a guidare il mandamento di Castellamare.