Cosa c’è nel “piano Colao”

E soprattutto, conterà qualcosa? Il governo non sembra voler coinvolgere granché il comitato di esperti al quale aveva affidato un piano per il rilancio dell'Italia

Il comitato di esperti voluto dal governo e guidato dal manager Vittorio Colao ha consegnato alla presidenza del Consiglio un documento di 121 pagine intitolato “Iniziative per il rilancio – Italia 2020-2022”, e che è stato ribattezzato “piano Colao”. È un elenco di 102 proposte per favorire la ripresa economica del paese.

Le proposte saranno ora prese in esame dal governo, che deciderà cosa farne. In un’intervista al Corriere della Sera, Colao ha detto che sarà soddisfatto se il governo ne implementerà «una quarantina». La scelta di quali saranno quelle da considerare prioritarie, ha continuato, spetta alla politica. Colao, a lungo manager della compagnia telefonica multinazionale Vodafone, era stato nominato lo scorso aprile a capo del gruppo incaricato di coordinare la cosiddetta “fase 2” della lotta alla pandemia.

Dopo due mesi di lavoro, il gruppo di Colao ha prodotto un documento lungo ed elaborato, con numerose proposte che vanno dal taglio delle imposte all’introduzione di nuovi sussidi familiari, passando per nuovi sistemi per misurare e favorire l’equità di genere. L’elenco è diviso in sei ambiti principali: Impresa e lavoro; Infrastrutture e ambiente; Turismo, Arte e Cultura; Pubblica Amministrazione; Istruzione, Ricerca e Competenze; Individui e Famiglie. Il piano si può leggere integralmente qui, mentre si può scorrere di seguito pagina per pagina.

Di tutte le principali iniziative proposte, viene presentato un contesto generale e vengono poi suggerite alcune “azioni specifiche” che il comitato ritiene vadano eseguite. Le iniziative suggerite sono più di 100 e di ognuna viene specificato il tipo di finanziamento previsto (le possibilità sono tre: “principalmente pubblico”, “principalmente privato” e “no funding”) e le tempistiche per il lancio delle iniziative (anche qui tre possibilità: “attuare subito”, “finalizzare” e “strutturare”).

Tra le iniziative suggerite c’è la richiesta, come spiega ANSA, di «escludere il ‘contagio Covid-19’ dalla responsabilità penale del datore di lavoro per le imprese non sanitarie e neutralizzare fiscalmente, in modo temporaneo, il costo di interventi organizzativi per l’adozione dei protocolli di sicurezza». Nel documento viene anche suggerito di «rinviare il pagamento delle imposte sui redditi di giugno-luglio».

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