La Francia vieterà di prendere per il collo le persone in stato di arresto

Lunedì pomeriggio il ministro dell’Interno francese Christophe Castaner ha tenuto una conferenza stampa in cui ha commentato il tema della violenza della polizia e del razzismo, dopo le manifestazioni che si sono tenute in tutto il mondo in seguito all’omicidio di George Floyd, un uomo nero che lunedì 25 maggio è morto dopo che un poliziotto bianco gli aveva premuto con violenza per diversi minuti il ginocchio sul collo.

Castaner ha commentato la vicenda dopo che nei giorni scorsi il presidente Emmanuel Macron aveva chiesto ai suoi ministri di affrontare il tema della violenza della polizia, chiedendo che se fosse necessario venissero introdotte delle riforme. Castaner ha detto di volere «tolleranza zero nei confronti del razzismo nella polizia» e che «ogni comprovato sospetto di razzismo» provocherà una sospensione dei poliziotti.

Castaner ha anche annunciato che la polizia francese non utilizzerà più tra i suoi metodi di arresto quello che in inglese viene comunemente chiamato chokehold: il chokehold, traducibile con “presa per il collo”, è un metodo di arresto in cui solitamente si stringe un braccio intorno al collo della persona arrestata in modo da ridurre l’afflusso di sangue alla testa, rallentandogli quindi i movimenti e rendendo più semplice l’arresto.

Il chokehold è una pratica molto controversa, utilizzata soprattutto nelle arti marziali, che può portare anche al soffocamento e alla morte. Nel caso di George Floyd il chokehold è stato praticato dall’agente Derek Chauvin, che ha tenuto premuto il ginocchio sul collo di Floyd per quasi nove minuti mentre questo era a terra disarmato e per più volte aveva detto di non riuscire a respirare.