L’ISTAT ha rivisto al ribasso le stime sul PIL italiano nel primo trimestre del 2020

I manifesti con la richiesta di aiuti al Governo esposti sulle vetrine dei negozi nel centro di Roma, 13 maggio 2020 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
I manifesti con la richiesta di aiuti al Governo esposti sulle vetrine dei negozi nel centro di Roma, 13 maggio 2020 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

L’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, ha rivisto al ribasso le stime del PIL italiano nel primo trimestre del 2020 diffuse a fine aprile. Il prodotto interno lordo è sceso del 5,3 per cento nei confronti dell’ultimo trimestre del 2019 e del 5,4 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta di flessioni del PIL che non si registravano dal primo trimestre del 1995, cioè da quando sono iniziate le rilevazioni storiche con cui è possibile effettuare un confronto.

Nelle sue stime preliminari, in cui si faceva direttamente riferimento all’emergenza sanitaria per l’epidemia da coronavirus, l’ISTAT aveva previsto il calo del 4,7 per cento rispetto al trimestre precedente e del 4,8 per cento nel raffronto annuo.

Per l’istituto di statistica «a trascinare la caduta del PIL è stata soprattutto la domanda interna» (-5,5 per cento), mentre «quella estera, anch’essa in calo, ha fornito un contributo negativo meno marcato», cioè del -0,8 per cento. Sono in forte calo sia le importazioni che le esportazioni che diminuiscono rispetto all’ultimo trimestre del 2019 rispettivamente del 6,2 per cento e dell’8 per cento.