Entro la fine dell’anno riprenderanno i lavori per la realizzazione della nuova stazione dell’alta velocità di Firenze

(ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI
(ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

I lavori per il passante ferroviario e la nuova stazione dell’alta velocità di Firenze riprenderanno entro la fine del 2020. A comunicarlo è RFI (Rete ferroviaria italiana), l’azienda pubblica controllata da Ferrovie dello Stato che gestisce le infrastrutture ferroviarie nazionali. RFI è subentrata a Nodavia nella gestione dei lavori attraverso la Infrarail Firenze Srl, una società costituita appositamente e totalmente controllata da RFI.

Il cantiere, “il grande buco di Firenze“, inizia sull’argine del Mugnone, un piccolo affluente dell’Arno, e finisce mezzo chilometro più a nord, all’altezza di via Circondaria, nella zona settentrionale del capoluogo toscano, a meno di due chilometri dal Duomo. Il progetto è iniziato nel 1996 e permetterebbero di aumentare il numero di treni per pendolari liberando i binari esistenti da quelli ad alta velocità, di diminuire il traffico in parte della città e di rivitalizzare l’area di Firenze nord, oltre a ridurre di una decina di minuti i tempi di percorrenza del tratto Bologna-Roma.

Il cantiere però è praticamente fermo dalla primavera del 2016, quando erano stati spesi nei lavori già 800 milioni di euro. Il completamento dell’opera è stato rallentato dal progressivo aumento dei costi, dal blocco ai cantieri arrivato dopo le inchieste della magistratura (in particolare sullo smaltimento delle terre di scavo), dagli ostacoli burocratici e dal sostegno (altalenante) degli amministratori locali e nazionali al progetto.