Sedici persone sono morte in un attacco all’interno del parco nazionale dei Virunga nella Repubblica Democratica del Congo

Fori di proiettile in un cartello del Virunga National Park, il cui nome precedente era "Albert National Park"
(Jurgen Bätz/dpa)
Fori di proiettile in un cartello del Virunga National Park, il cui nome precedente era "Albert National Park" (Jurgen Bätz/dpa)

Sedici persone sono state uccise in un attacco all’interno del parco nazionale dei Virunga, nella Repubblica Democratica del Congo, noto per la presenza di gorilla di montagna e altre specie rare o a rischio di estinzione.
Circa sessanta uomini armati, appartenenti alle Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda (una milizia ribelle Hutu) hanno attaccato un convoglio di civili che si stava spostando sotto la scorta di quindici ranger del parco. Delle sedici persone uccise, dodici erano ranger; altre persone sono rimaste ferite.

Non è la prima volta che gruppi di miliziani armati organizzano incursioni all’interno del parco. Nel 2018, dopo una serie di attacchi rivolti ai ranger e al personale del parco, venne chiuso ai turisti per otto mesi. Il parco, che è nella provincia del Kivu Nord, fu fondato dalle autorità coloniali del Belgio nel 1925. È considerato uno dei progetti di conservazione naturale più pericolosi al mondo: deve difendersi da tentativi illegali di estrarre carbone, dal contrabbando e dalla bracconeria, oltre che dagli attacchi delle milizie.