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  • Venerdì 3 aprile 2020

In Perù e a Panama uomini e donne possono uscire a giorni alterni

È una delle misure adottate nei paesi del Sudamerica, dove la diffusione del coronavirus ha estensioni molto differenti

(Leonardo Fernandez Viloria/Getty Images)
(Leonardo Fernandez Viloria/Getty Images)

In Perù e a Panama si potrà uscire dall’isolamento domestico, imposto alla popolazione per contenere l’epidemia di coronavirus, alternativamente in base al genere. Lunedì, mercoledì e venerdì potranno uscire di casa per fare la spesa soltanto gli uomini, mentre martedì, giovedì e sabato solo le donne. Domenica tutti a casa. L’uscita è consentita esclusivamente dalle ore 8 alle ore 18.

Panama ha imposto questo tipo restrizione già dal 31 marzo ed è stata seguita dal Perù ieri, giovedì 2 aprile. La regola sarà in vigore fino al 12 aprile e non riguarderà chi lavora durante la quarantena, come il personale impiegato nella produzione di generi essenziali, nelle farmacie e nelle banche o chi abbia un’emergenza sanitaria o di altro tipo.

«Dobbiamo avere ogni giorno un numero inferiore di persone per le strade», ha detto il presidente peruviano Vizcarra in una conferenza stampa online con il suo gabinetto di ministri ed esperti. Vizcarra ha spiegato che l’alternanza di genere delle uscite è un metodo più semplice per le forze dell’ordine di sorvegliare la circolazione delle persone durante l’emergenza, piuttosto che usare i numeri seriali dei documenti di identità per assegnare i giorni liberi come per esempio ha fatto l’Ecuador.

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In Perù i casi di contagio da coronavirus registrati sono 1.414 e i morti 55. A Panama invece sono stati accertati 1.475 positivi al virus e 37 morti. Il presidente panamense Laurentino “Nito” Cortizo, annunciando il nuovo provvedimento per l’uscita regolamentata ad alternanza per uomini e donne, ha spiegato su Twitter: «La grande quantità di persone che circolano al di fuori delle loro case, nonostante la quarantena nazionale obbligatoria, ha portato il governo nazionale a stabilire misure più severe».

In America latina sono fino a oggi 742 i morti per coronavirus: più di trecento in Brasile, che è stato il primo Paese in cui si è diffuso il contagio nel continente. Il presidente Bolsonaro è fra i leader mondiali che hanno maggiormente minimizzato la Covid-19, che ha definito un «piccolo raffreddore». La situazione più delicata è quella dell’Ecuador in cui i morti sarebbero almeno 240 (sono 16 milioni gli abitanti dell’Ecuador a fronte dei 210 milioni del Brasile). In Argentina (43 milioni di abitanti) sono 1.265 i positivi registrati e 36 i decessi accertati.

Nel Centroamerica, in Messico sono stati accertati 1.510 casi di contagio e i morti sono 50. In Salvador i primi due decessi sono stati soltanto il 31 marzo e il presidente Nayib Bukele ha subito imposto l’isolamento fino al 13 aprile «per evitare che si ripeta quello che è successo in Italia, Spagna e Usa». Ci sono stati sei morti e 233 contagi registrati a Cuba, mentre soltanto 5 positivi e un morto in Nicaragua, dove le attività sportive non sono state fermate e alcune squadre di calcio sono scese in campo con guanti e mascherina.