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  • Mercoledì 1 aprile 2020

Le domande dei sindaci lombardi di centrosinistra alla regione Lombardia

Chiedono conto di diversi problemi sollevati dai giornali, fra cui l'assistenza agli anziani nelle case di riposo e la controversa politica sui tamponi

(ANSA/FLAVIO LO SCALZO)
(ANSA/FLAVIO LO SCALZO)

Sette sindaci di importanti città della Lombardia, tutti eletti col centrosinistra, hanno scritto una lettera aperta al governo della regione Lombardia rivolgendo alcune domande sulla gestione del coronavirus (la sanità è una competenza quasi esclusivamente del governo regionale, che in Lombardia è espresso dal centrodestra). La lettera aperta è stata firmata fra gli altri dai sindaci di Bergamo e Milano – Giorgio Gori e Beppe Sala – cioè due delle province italiane più colpite dal coronavirus, oltre che dai sindaci di Brescia, Lecco, Varese, Cremona e Mantova.

Nella lettera i sindaci pongono diverse questioni di cui nei giorni scorsi si sono occupati anche i giornali: ad esempio l’assistenza degli anziani nelle case di riposo della regione, la fornitura di mascherine e altro materiale protettivo al personale sanitario, e soprattutto la politica sui test per il coronavirus, che in Lombardia vengono fatti a meno persone di quanto raccomandino l’OMS e il ministero della Sanità.

Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha poi commentato su Facebook la lettera accusando i sindaci di fare «pura e bieca speculazione politica», definendo il loro modo di comportarsi «irresponsabile». Ha aggiunto di aver già risposto nei giorni scorsi ai sindaci, e che comunque fornirà loro nuovamente «tutta la documentazione che darà loro anche risposte scientifiche». Gori ha risposto a Fontana negando che l’intento della lettera fosse polemico, e aggiungendo: «sono domande vere e di senso? Noi vi garantiamo che sono poste nel solo interesse dei cittadini. Chiediamo che si discuta nel merito. Tutto qui».