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  • Lunedì 23 marzo 2020

Anche il Regno Unito fa come l’Italia

Boris Johnson ha annunciato la chiusura dei negozi non essenziali e limitazioni agli spostamenti simili a quelle italiane, per contenere l'epidemia di COVID-19

Il primo ministro britannico Boris Johnson ha tenuto questa sera un discorso con cui ha annunciato estese limitazioni agli spostamenti e il divieto di qualsiasi tipo di assembramento sociale per contenere l’epidemia di COVID-19, con misure simili a quelle adottate due settimane fa in Italia. Johnson ha detto che saranno consentiti gli spostamenti soltanto per una serie di motivi precisi – andare al lavoro se necessario, fare la spesa, fare attività fisica una volta al giorno, assistere un caro non autosufficiente o per vedere un medico – e che saranno chiusi tutti i negozi di beni “non essenziali”.

«Sono solo questi i motivi per cui dovete uscire di casa» ha detto Johnson, spiegando che la polizia potrà intervenire per disperdere gli assembramenti e multare chi è in giro per ragioni diverse da quelle permesse. Non ci si potrà riunire per strada in più di due persone, a meno che non si viva insieme. Saranno vietati battesimi, matrimoni e le altre cerimonie esclusi i funerali, e chiuderanno le biblioteche, i luoghi di culto e i parchi giochi. I parchi pubblici rimarranno aperti per consentire l’attività motoria solitaria.

Il coronavirus è la più grande minaccia che questo paese abbia affrontato da decenni, e non siamo i soli. In tutto il mondo stiamo vedendo gli effetti devastanti di questo assassino invisibile. (…) Senza un enorme sforzo nazionale per fermare la diffusione di questo virus arriverà un momento in cui nessun sistema sanitario al mondo potrà reggere. Perché non ci saranno abbastanza ventilatori, abbastanza letti di terapia intensiva, abbastanza dottori e infermieri. E come abbiamo visto succedere altrove, in altri paesi che hanno a loro volta grandi sistemi sanitari, quello è il momento del vero pericolo.

Johnson ha spiegato chiaramente quello che epidemiologi e scienziati di tutto il mondo dicono da settimane: «Se troppe persone si ammalano seriamente tutte insieme, il sistema sanitario non riuscirà a gestirle: e quindi moriranno probabilmente più persone, non solo per il coronavirus ma anche per altre malattie». È la valutazione alla base delle misure restrittive prese per esempio in Italia, e quella esposta efficacemente dall’ormai noto grafico “abbassa la curva”: il distanziamento sociale, le chiusure e le limitazioni agli spostamenti servono proprio a evitare che tantissime persone si ammalino contemporaneamente, portando al collasso gli ospedali.

«Da questa sera devo dare a ogni cittadino britannico istruzioni molto semplici: dovete stare a casa. (…) Non dovete incontrare i vostri amici: se ve lo chiedono dovete dire di no. Non dovete incontrare i vostri familiari con cui non vivete». Johnson non ha specificato fino a quando rimarranno in vigore le restrizioni, anticipando però che «valuteremo di nuovo tra tre settimane, e le allenteremo se i dati diranno che possiamo farlo».

Sono diversi giorni che il governo britannico si è allineato a questa posizione, condivisa ormai da diversi paesi europei interessati dall’epidemia come Francia e Spagna. Inizialmente, invece, la posizione del governo britannico aveva fatto discutere perché sembrava orientata a un approccio diverso, quello di non fermare il paese (e quindi l’economia) cercando di raggiungere una “immunità di gregge” consentendo almeno in parte all’epidemia di fare il suo corso.