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  • Lunedì 16 marzo 2020

New York chiude scuole, ristoranti e cinema

Per il coronavirus, così come stanno facendo altre città degli Stati Uniti: intanto la Federal Reserve ha portato i tassi d'interesse vicini allo zero

New York, Stati Uniti (David Dee Delgado/Getty Images)
New York, Stati Uniti (David Dee Delgado/Getty Images)

Finora negli Stati Uniti sono stati rilevati più di 3.600 casi di contagio da coronavirus (SARS-CoV-2), la maggior parte dei quali negli stati di Washington e California: secondo gli ultimi dati ufficiali, le persone morte sono almeno 65. A circa tre giorni dalla dichiarazione dello stato d’emergenza da parte del presidente Donald Trump, diverse città hanno iniziato ad adottare misure restrittive simili a quelle che già sono in vigore in Italia e in buona parte d’Europa per rallentare la diffusione del virus.

Nella città di New York, dove domenica è morta la prima persona a causa del coronavirus, il sindaco Bill de Blasio ha annunciato che a partire da martedì tutte le scuole della città rimarranno chiuse, così come anche bar, ristoranti, cinema, teatri e locali notturni.

La decisione di de Blasio, che solo poche ore prima si era detto contrario alla chiusura delle scuole nella città, è arrivata dopo le pressioni del governatore dello stato, Andrew Cuomo, che aveva già ordinato il divieto di raduni con più di 500 persone e che, in assenza di decisioni istituzionali, aveva chiesto ai gestori dei locali pubblici di chiudere volontariamente.

Poco dopo anche il sindaco di Los Angeles ha annunciato una decisione simile: ha ordinato la chiusura di tutti i bar e i ristoranti, anche se non di tutte le scuole. Sempre in California, dove in tutto sono stati registrati 335 casi di contagio, il governatore Gavin Newsom ha chiesto a tutte le persone con più di 65 anni di rimanere in isolamento nelle proprie case, per evitare che possano contrarre il virus.

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Finora ci sono 30 stati degli Stati Uniti che hanno deciso autonomamente di chiudere tutte le scuole, a cui si aggiungono diversi distretti scolastici e città, come New York e Los Angeles.

Le misure restrittive che le autorità locali stanno adottando arrivano in gran parte dopo che domenica sono state pubblicate le nuove linee guida dei CDC, i centri per la prevenzione e il controllo delle malattie, che avevano raccomandato alle autorità locali di vietare gli assembramenti con più di 50 persone per otto settimane (pur specificando che queste linee guida non si applicano a scuole e università).

Sempre domenica Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, agenzia del dipartimento della Salute, ha chiesto che vengano adottate misure ancora più severe di quelle in vigore finora, ipotizzando che possa essere necessario un periodo di 14 giorni di isolamento per tutte le persone che abitano nel paese.

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Intanto, dopo le grosse difficoltà incontrate dai mercati finanziari nei giorni scorsi a causa della diffusione del coronavirus, la Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, ha deciso di intervenire tagliando i tassi d’interesse di un punto percentuale, portandoli tra lo 0 e lo 0,25 per cento, il livello più basso dai tempi della crisi finanziaria del 2008: è il secondo taglio in circa due settimane, dopo che lo scorso 3 marzo la banca aveva già tagliato i tassi di mezzo punto portandoli tra l’1 e l’1,25 per cento.

La Federal Reserve ha inoltre annunciato il lancio di un programma di acquisto di titoli di stato del valore di 700 miliardi di euro per sostenere l’economia statunitense.

Il presidente Donald Trump si è congratulato con la decisione della banca, che rende più conveniente per le banche prestare il denaro e più facile fare credito ai cittadini e alle imprese: «È qualcosa che ci rende molto felici. E lo hanno fatto in una sola volta, non l’hanno fatto in quattro momenti in un lungo periodo di tempo. L’hanno fatto in un solo momento e penso che i mercati ne saranno entusiasti».

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