Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato mercoledì sera che nominerà Domenico Arcuri commissario delegato «per potenziare la risposta delle strutture ospedaliere a questa emergenza sanitaria» provocata dall’epidemia di coronavirus (SARS-CoV-2). Conte ha detto che Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, avrà «ampi poteri di deroga» e che lavorerà «soprattutto per rafforzare la produzione e la distribuzione di attrezzature per terapie intensive e subintensive».
Arcuri potrà creare nuovi stabilimenti per la produzione delle attrezzature sanitarie in questione «per sopperire alle carenze fin qui riscontrate».
Arcuri ha 57 anni ed è calabrese. Dal 2007 dirige Invitalia, cioè l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Invitalia è una società per azioni controllata interamente dal ministero delle Finanze, che si occupa di gestire le agevolazioni statali alle imprese e alle startup di innovazione, l’attuazione degli accordi di programma alla base dei finanziamenti dell’Unione Europea, e che fa da consulente ministeriale per molte attività, come il rilancio delle aree industriali in crisi.
Arcuri è laureato in Economia alla Luiss di Roma. Prima di lavorare a Invitalia, aveva lavorato all’Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI), era stato amministratore delegato della società di consulenza Pars e aveva occupato lo stesso incarico a Deloitte Consultant. A Deloitte aveva svolto un’attività apprezzata che gli era valsa la nomina a Invitalia, per la quale era stato confermato ininterrottamente negli ultimi tredici anni dai vari governi che si sono succeduti. Arcuri riorganizzò i compiti e le attività della società e ne corresse i molti malfunzionamenti in maniera razionale ed efficace, a detta degli esperti.
Nel corso degli anni, Arcuri ha scritto editoriali su vari quotidiani italiani, occupandosi spesso del rilancio economico del Sud Italia.
L’insufficienza dei posti letto e delle attrezzature nei reparti di terapia intensiva degli ospedali lombardi è l’aspetto più preoccupante dell’attuale epidemia di coronavirus in Italia.
I posti letto in questi reparti sono circa 900 in tutta la Lombardia, ma i ricoverati per COVID-19 (la malattia causata da coronavirus) stanno costringendo gli ospedali ad allestirne di nuovi e a trasferire altrove i pazienti che erano ricoverati per altri motivi. Il problema è che questo si può fare fino a un certo punto. Anche sopperendo alle mancanze di spazio e di personale medico, non ci sono le sufficienti attrezzature: ventilatori, letti speciali e postazioni.
Conte ha detto che il ruolo principale di Arcuri sarà proprio coordinare la produzione italiana di questi macchinari per cercare di aumentarla in modo da soddisfare la richiesta.