Domenica sera Israele ha ucciso due militanti del Jihad Islamico, un gruppo radicale palestinese, durante bombardamenti aerei contro obiettivi del gruppo vicino a Damasco, in Siria. La notizia è stata confermata dal Jihad Islamico mentre l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha detto che il bombardamento ha ucciso altre 4 persone, appartenenti a una milizia filo-iraniana.
Contemporaneamente l’esercito israeliano ha bombardato obiettivi del gruppo anche nella Striscia di Gaza; il ministro della Salute di Gaza ha detto che sono stati feriti 4 palestinesi. Israele ha detto di aver colpito in entrambi i paesi bunker sotterranei, magazzini che nascondevano materiale per costruire razzi e un sito di addestramento.
La decisione è stata presa come rappresaglia dopo che il Jihad Islamico aveva lanciato una ventina razzi verso il sud di Israele: un altro gesto di rappresaglia contro l’uccisione da parte dell’esercito israeliano di un militante del gruppo mentre stava nascondendo una bomba al confine tra Israele e la Striscia di Gaza, stando a quanto detto dai militari israeliani. La scorsa settimana un video circolato sui social network mostrava un bulldozer dell’esercito israeliano che spostava il cadavere mentre i soldati sparavano ad alcuni palestinesi che cercavano di recuperare il corpo.
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