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  • Lunedì 24 febbraio 2020

In Iran hanno vinto gli ultraconservatori, come previsto

Mancano ancora i risultati ufficiali, ma due cose sono certe: la bassissima affluenza e la sconfitta dei riformisti

(AP Photo/Ebrahim Noroozi)
(AP Photo/Ebrahim Noroozi)

I primi risultati diffusi sulle elezioni parlamentari iraniane, che si sono tenute venerdì scorso, mostrano una chiara vittoria degli ultraconservatori, come era stato ampiamente previsto. L’affluenza è stata di circa il 40 per cento, la più bassa mai registrata in un’elezione parlamentare in Iran dalla Rivoluzione khomeinista del 1979, quella che instaurò il sistema della teocrazia islamica che è vigore ancora oggi nel paese.

Il dato dell’affluenza è molto importante: significa che molti elettori vicini alla corrente dei riformisti, cioè quel movimento più aperto al dialogo con l’Occidente e favorevole ad avviare riforme democratiche, hanno deciso di non andare a votare. Nelle settimane precedenti alle elezioni, infatti, il Consiglio dei guardiani, organo vicino agli ultraconservatori e incaricato di approvare le candidature elettorali, aveva escluso dalle liste moltissimi candidati riformisti. L’obiettivo degli ultraconservatori era quello di prendere il controllo del parlamento, in cui fino a oggi sedevano molti esponenti del movimento dei moderati e dei riformisti (i due gruppi che si oppongono ai conservatori, anche se in misura diversa).

Il dato sulla bassa affluenza, ha scritto tra gli altri il Financial Times, sta creando parecchio imbarazzo tra gli ultraconservatori, che avevano fatto diversi appelli agli elettori per convincerli ad andare a votare. In particolare c’è stata un’affluenza molto bassa, tra il 20 e il 30 per cento, nelle grandi città, spesso più progressiste del resto del paese.

I risultati ufficiali diffusi finora su Teheran mostrano che gli ultraconservatori avrebbero ottenuto tutti i 30 seggi disponibili, con la vittoria chiara di Mohammad Bagher Qalibaf, ex sindaco della città. Saeed Shariati, attivista politico vicino ai riformisti, ha scritto però su Twitter che il 78 per cento degli aventi diritto al voto non è andato a votare. Dati bassi sull’affluenza sono stati registrati anche a Isfahan, Mashhad e Tabriz.