La NBA ha perso «centinaia di milioni di dollari» per il guaio diplomatico con la Cina dell’anno scorso

Adam Silver. (Stacy Revere/Getty Images)
Adam Silver. (Stacy Revere/Getty Images)

Il commissario della NBA – la principale lega di basket nordamericana – Adam Silver ha detto che le perdite economiche causate dal guaio diplomatico tra Cina e NBA dello scorso ottobre ammonteranno a «centina di milioni di dollari»: probabilmente meno di 400 milioni, ha detto in risposta a chi aveva ipotizzato potessero arrivare a un miliardo.

Tutto era cominciato quando l’amministratore degli Houston Rockets Daryl Morey aveva fatto un tweet in solidarietà con le proteste di Hong Kong, dove per mesi nel 2019 si è protestato per chiedere più democrazia e indipendenza dalla Cina. Da quel momento, giocatori e dirigenti della NBA erano stati chiamati a esprimersi sul tema, con risultati spesso goffi e criticati come nel caso di LeBron James, che da noto sostenitore dei diritti civili degli afroamericani aveva abbozzato una difesa del regime cinese che era stata molto discussa.

Per un periodo, le partite di NBA non erano state mostrate sulle televisioni cinesi, e tuttora sono disponibili solo in parte e solo su alcuni dei canali che le trasmettevano l’anno scorso. Varie società cinesi poi avevano interrotto i rapporti commerciali con la lega provocando grosse perdite economiche. Secondo Silver, però, i danni non saranno permanenti; il commissario ha anche aggiunto che la diffusione del coronavirus in Cina ha messo in secondo piano le discussioni per ristabilire i rapporti economici con la NBA.

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