Le accuse di plagio alla ministra dell’Istruzione, spiegate

Due giorni dopo aver giurato da ministra, Lucia Azzolina del Movimento 5 Stelle è stata accusata di aver copiato alcuni passaggi di una sua tesi del 2009

Lucia Azzolina (LaPresse - Andrea Panegrossi)
Lucia Azzolina (LaPresse - Andrea Panegrossi)

Un articolo del linguista Massimo Arcangeli pubblicato domenica su Repubblica ha accusato l’appena nominata ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina di plagio in una tesi di abilitazione del 2009. Arcangeli – che già a dicembre si era occupato di Azzolina con un molto criticato articolo in cui metteva in dubbio la sua preparazione – ha mostrato che almeno cinque passaggi della tesi di Azzolina erano stati copiati da importanti testi scientifici, senza che questo venisse indicato come previsto dalle regole accademiche. Azzolina, che ha giurato da ministra il 10 gennaio, è stata per questo duramente attaccata dall’opposizione e in particolare dal leader della Lega Matteo Salvini, che ha chiesto le sue dimissioni: lei, che questo fine settimana si trovava in Polonia, non ha risposto nel merito delle accuse, limitandosi per ora a negare che ci sia stato un plagio.

Le accuse di plagio
Nel suo articolo di domenica, Arcangeli aveva parlato di passaggi copiati in una tesi di 41 pagine intitolata “Un caso di ritardo mentale lieve associato a disturbi depressivi”, presentata da Azzolina nel 2009 all’università di Pisa, presso la Scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario della Toscana (SSIS), per ottenere l’abilitazione all’insegnamento di sostegno nella scuola secondaria di secondo grado (licei e istituti tecnici, per esempio).

Due passaggi della tesi sono copiati dal Dizionario di psicologia di Umberto Galimberti; un passaggio è copiato dal Trattato italiano di psichiatria di Giovanni B. Cassano e Paolo Pancheri; un quarto passaggio è copiato dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, traduzione italiana di uno dei più importanti testi di psichiatria; il quinto passaggio individuato da Arcangeli è invece copiato da Metodi qualitativi e quantitativi per la ricerca sociale in sanità, un testo collettivo pubblicato nel 2008.

Le regole accademiche per la stesura di tesi e articoli scientifici prevedono che ogni tipo di citazione – anche quelle a opere proprie – venga indicata esplicitamente nel testo, che deve essere corredato da una bibliografia che renda facilmente rintracciabili i passaggi citati. Se queste indicazioni mancano, il testo citato può essere scambiato come prodotto dell’autore della tesi o dell’articolo e in questi casi si parla di plagio. I passaggi copiati individuati nella tesi di Azzolina, ha scritto Arcangeli, non sono però indicati come tali.

Le richieste di dimissioni
Anche in Italia, le accuse di plagio sono prese sempre più seriamente anche fuori dal mondo accademico e la notizia della tesi copiata da Azzolina le ha attirato molte critiche da parte dell’opposizione. Il fatto che Azzolina sia ministra dell’Istruzione, poi, rende la sua posizione ancora più grave. Matteo Salvini, leader della Lega, ha scritto su Facebook che «un ministro così non ha diritto di dare (e fare) lezioni. Roba da matti. Si vergogni e vada a casa», accusando Azzolina di aver «copiato la tesi di laurea». Giorgia Latini, sempre della Lega e vicepresidente della Commissione Cultura della Camera, ha parlato di un fatto «gravissimo» e ha detto che chiederà ad Azzolina «di venire subito in Aula a riferire e di rassegnare immediate dimissioni».

– Leggi anche: Il Movimento 5 Stelle si è incartato

La risposta di Azzolina
Negli ultimi giorni Azzolina era in Polonia per la sua prima visita ufficiale da ministra, per partecipare a una commemorazione al campo di concentramento nazista di Auschwitz. Da lì, ha risposto sbrigativamente alle accuse, senza però entrare nel merito delle scoperte di Arcangeli. Azzolina si è limitata a rispondere a Salvini, sottolineando come non è vero che quella di cui si parla è la sua tesi di laurea (è infatti una tesi per l’abilitazione all’insegnamento) e dicendo genericamente di non aver fatto nessun plagio.

Chi è Lucia Azzolina
La tesi di cui ha parlato Arcangeli non è l’unica prodotta da Azzolina durante il suo percorso accademico. Prima di ottenere l’abilitazione del 2010, Azzolina aveva già ottenuto una laurea magistrale in Filosofia a Catania – lei è originaria della provincia di Siracusa – e l’abilitazione all’insegnamento di Storia e Filosofia per la scuola secondaria di secondo grado (nel 2008). Nel 2013, invece, Azzolina si era laureata anche in Giurisprudenza, questa volta all’università di Pavia, mentre già dal 2008 lavorava come insegnante nel Nord Italia.

Nel 2018 era stata eletta deputata con il Movimento 5 Stelle ed era entrata nella commissione Cultura della Camera, prima che nel settembre 2019 venisse nominata sottosegretaria al ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, con il secondo governo Conte. A dicembre, dopo le dimissioni dell’allora ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, Azzolina era stata nominata ministra dell’Istruzione con delega alla scuola e ha giurato il 10 gennaio, a 37 anni.