Sono state raccolte le firme per chiedere un referendum sul taglio del numero dei parlamentari

Sono quelle di 64 senatori e saranno consegnate nei prossimi giorni alla corte di Cassazione: se non ci saranno problemi, si voterà

(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

Un gruppo di 64 senatori ha annunciato di aver raggiunto le firme necessarie per chiedere un referendum sul taglio del numero dei parlamentari, la riforma costituzionale approvata dal Parlamento a inizio ottobre. La legge doveva entrare in vigore a gennaio ma la richiesta dei senatori, di fatto, la sospende. Le firme dovrebbero essere consegnate nei prossimi giorni alla corte di Cassazione e se non saranno riscontrati problemi nella richiesta ci sarà il referendum.

La riforma proponeva di ridurre di un terzo i parlamentari di Camera e Senato, passando da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori: era stata votata praticamente da tutti i partiti ma criticata da diversi esperti e giuristi perché, in sintesi, riducendo il numero di parlamentari diminuisce la rappresentanza degli elettori, rende i gruppi parlamentari più piccoli e facilmente controllabili da leader e segretari, e più in generale rischia di allontanare ulteriormente l’elettorato dalla politica.

I senatori hanno potuto avanzare la loro richiesta perché le riforme costituzionali hanno un iter parlamentare speciale: se una riforma non ottiene una maggioranza di due terzi da ciascuna delle due camere nel voto finale si hanno tre mesi di tempo per chiedere che sia sottoposta a referendum; servono le firme di un quinto dei membri di una delle due camere – per i senatori la soglia è di 64 – 500.000 elettori o 5 consigli regionali.

Hanno presentato richiesta per sottoporre la riforma a referendum 41 senatori di Forza Italia – la forza che più rischierebbe di perdere rappresentanza, dato anche il recente calo nei sondaggi – oltre a senatori del Gruppo Misto, del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.