Lo sciopero aereo di oggi
Riguarderà soprattutto i dipendenti di Alitalia, che ha cancellato più di 350 voli
Oggi, venerdì 13 dicembre, è in corso uno sciopero aereo di 24 ore: le compagnie coinvolte saranno AirItaly e Alitalia. Oltre al personale delle compagnie aeree, lo sciopero riguarderà anche il personale degli aeroporti di Milano Malpensa e di Roma Fiumicino, mentre per i dipendenti di EasyJet, inizialmente coinvolti, lo sciopero è stato spostato al prossimo 14 gennaio.
A causa dello sciopero, Alitalia ha comunicato la cancellazione di più di 350 voli (l’elenco si trova qui e qui), quasi tutti nella giornata di venerdì 13 e alcuni anche nella mattinata di sabato 14. Durante le fasce orarie che vanno dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21 i voli saranno garantiti, e la compagnia ha anche istituito un “piano straordinario” «che prevede l’impiego di aerei più capienti sulle rotte domestiche e internazionali, con l’obiettivo di riprenotare i viaggiatori coinvolti nelle cancellazioni sui primi voli disponibili in giornata». Sul suo sito Alitalia consiglia di controllare sul sito ufficiale lo stato del proprio volo, o in alternativa chiamare il numero 800650055 per assistenza.
Scioperi settore trasporto aereo per l'intera giornata di oggi.
Sono attivi il numero verde gratuito 800.65.00.55 (dall'Italia) e il numero +39.06.65649 (dall'estero).
Qui le modalità di riprotezione: https://t.co/oBPWqEveRk pic.twitter.com/k6E2FkK2dG— Alitalia (@Alitalia) December 13, 2019
AirItaly non ha comunicato nulla, ma sulla pagina dedicata del sito della compagnia si può controllare lo stato del proprio volo.
Lo sciopero è stato proclamato dai sindacati FIT CISL, FILT CGIL e UILT e UGL per protestare contro la mancata soluzione del problema di Alitalia e più in generale contro la crisi del settore del trasporto aereo. Attraverso alcuni comunicati, i sindacati hanno fatto sapere di essere contrari all’ipotesi di smembrare Alitalia e venderla in parti separate, cosa che potrebbe comunque succedere qualora l’azienda fallisse. Viceversa, quello che vorrebbero i sindacati è un nuovo piano industriale con il coinvolgimento dello Stato, una via difficile da percorrere per almeno due motivi: innanzitutto, secondo alcune stime, Alitalia è già costata 9 miliardi di euro ai vari governi che si sono succeduti, e inoltre finora il ministero dello Sviluppo economico ha avuto grosse difficoltà a trovare investitori privati che aiutassero lo Stato a mettere in atto un piano industriale per la compagnia.