Tom Hanks, brava persona

Lo ha verificato personalmente una giornalista del New York Times, che dice di essere guarita da un momento di depressione intervistandolo

(Frank Gunn/The Canadian Press via AP)
(Frank Gunn/The Canadian Press via AP)

Nel 1997 Tom Junod, un giornalista della rivista Esquire, seguì per un periodo il pastore protestante e conduttore televisivo statunitense Fred Rogers per scrivere un articolo che lo raccontasse. Rogers conduceva da quasi quarant’anni la popolare trasmissione per bambini Mister Rogers’ Neighborhood, piena di buoni sentimenti: un tema distante da quelli solitamente raccontati da Junod, piuttosto cinico e disincantato. Ma l’incontro e il tempo passato con Rogers, allegro e gentile nella vita reale come nel suo programma, cambiò Junod, che nel suo articolo raccontò come il rapporto con Rogers si trasformò velocemente in una sincera amicizia che gli fece cambiare idea su molte cose.

La storia di Junod e Rogers è raccontata da A Beautiful Day in the Neighborhood, un film in uscita il 22 novembre negli Stati Uniti – per ora senza data di uscita in Italia – con Tom Hanks nel ruolo di Rogers. Hanks ha qualcosa di simile al personaggio che interpreta: come lui, è noto per essere una persona cortese e alla mano, sempre di buon umore e amichevole con chiunque incontri. È una caratteristica che ha in comune con molti dei personaggi che interpreta, solitamente positivi e mai malvagi, e che è testimoniata da molte storie che circolano sul suo conto, raccontate dalla giornalista 

A Beautiful Day in the Neighborhood, come ha scritto 

E quindi Tom Hanks è gentile come pensate che sia, ed è esattamente come sperate che sia, il che è fantastico a meno che non siate qualcuno che vuole raccontare una bella storia sul suo conto, con elementi come un arco narrativo e la tensione. “L’attore angelico che interpreta l’angelico conduttore televisivo per bambini Rogers è angelico” non è una grande storia. Ma cosa devo fare? È seduto davanti a me, allegro, concentrato e disponibile. Magari questa potrebbe essere semplicemente una storia che ti fa sentire meglio.

All’intervista con 

Tra le storie più note sui bei gesti di Hanks in pubblico c’è quella di quando, mentre stava girando Angeli e Demoni a Roma, scortò all’interno del Pantheon una sposa che non riusciva a passare per via del trambusto legato alle riprese. Un’altra è quella di quando usò il suo account Twitter per ritrovare la proprietaria di un documento che aveva trovato.

Una volta, mentre faceva jogging a Central Park, si fermò a salutare una coppia di sposi che si stava facendo fotografare, mentre nel 1997 fu l’unico tra gli attori del film Salvate il soldato Ryan che obbedì a Steven Spielberg quando chiese di fare una specie di addestramento militare in un bosco con un ex Marine: gli altri volevano andarsene dopo un temporale, ma lui li convinse a rimanere.

Mentre Rogers era la cosa più vicina a un santo vivente che la mia generazione avesse – perfino Madre Teresa alla fine è stata rinnegata – Tom Hanks è la cosa più vicina a Rogers che abbiamo: un uomo dalle apparenze poco complicate, senza scandali, con una carriera lunga e che non ha mai dovuto giustificarsi pubblicamente con la frase “erano altri tempi”.

La regista di A Beautiful Day in the Neighborhood è Marielle Heller, che Hanks conobbe anni fa, poco dopo aver letto un articolo del New York Times Magazine sulle difficoltà che incontrano a Hollywood le registe donne. Hanks aveva deciso di voler far qualcosa, e quando conobbe Heller le disse che avrebbe voluto lavorare con lei: quando ricevette la sceneggiatura del film su Rogers gliela mandò, proponendole il progetto.

Su Twitter la giornalista Molly McKew ha scritto che Tom Hanks ha una casa in Idaho vicino a lei, e quando ci sono gli incendi fa visita ai vigili del fuoco e fa loro delle donazioni, senza dirlo alla stampa. Un’altra volta diede un’intervista a una radio locale californiana, e quando vide che la moquette era tutta rovinata pagò la sua sostituzione. Dopo aver visitato la Casa Bianca negli anni Novanta e aver visto le cattive condizioni della sala stampa, comprò una macchina del caffè da 2.000 dollari, che da allora ha già sostituito tre volte, per solidarietà con i giornalisti.

A un certo punto dell’intervista, 

Era questo ottimismo quello che stavo cercando di catturare quando ho iniziato l’articolo. Speravo di immergermi in quest’ottimismo per sentirmi un po’ meglio riguardo al mondo, per un paio di ore al giorno per qualche settimana. Sono stata depressa di recente, e la quantità di tempo che devi dedicare alle ricerche per un ritratto come questo – leggere i vecchi articoli, riguardare i film – mi ha aiutato a evitare tracolli. In compenso, il mio articolo sarebbe stato noioso. È ok, gli ho detto, alcuni articoli sono noiosi.

Un po’ per scherzo, 

La giornalista scrive che avrebbe potuto sostenere che avere un’immagine pubblica di bravissima persona e recitare soltanto in ruoli positivi sia un modo di rimanere nella propria “zona di comfort”. Oppure avrebbe potuto chiamare un sacco di persone che hanno avuto a che fare con Hanks, in cerca di qualcuno che ne parlasse finalmente male. «Ma se avevo intenzioni simili, sono stata dissuasa nelle settimane seguenti, dopo aver passato ore al telefono con persone che lo conoscono bene. Le cose che mi hanno detto sono state contemporaneamente notevoli e ordinarie. Come lo ha descritto Heller, Hanks è “una persona che tratta tutti come persone”».