A Baghdad quattro manifestanti sono morti dopo essere stati colpiti da bombole di gas lacrimogeno per uso militare

Un manifestante iracheno che si prepara a rilanciare una bomboletta di gas lacrimogeno lanciata dalla polizia a Baghdad, il 13 novembre 2019 (AP Photo/Khalid Mohammed)
Un manifestante iracheno che si prepara a rilanciare una bomboletta di gas lacrimogeno lanciata dalla polizia a Baghdad, il 13 novembre 2019 (AP Photo/Khalid Mohammed)

Giovedì a Baghdad, in Iraq, quattro persone che stavano partecipando alle manifestazioni contro il governo sono morte dopo essere state colpite da bombole di gas lacrimogeno per uso militare lanciate dalle forze dell’ordine. Lo scrive l’agenzia di stampa Agence France-Presse, citando “fonti mediche”. È successo vicino a piazza Tahrir, il centro delle proteste di queste settimane.

Secondo le Nazioni Unite già 16 persone erano morte a causa di queste bombole per uso militare, che sono dieci volte più pesanti di quelle usate normalmente dalla polizia. Secondo Amnesty International, nota organizzazione per la difesa dei diritti umani, i manifestanti colpiti dalle bombolette hanno sofferto «ferite e morti tremende dopo che sono stati colpiti alla testa».

Dal primo ottobre sono morte più di 330 persone nelle proteste e nella loro repressione, quasi tutte manifestanti. Le proteste sono rivolte contro il governo guidato dal primo ministro Abdul Mahdi e le pessime condizioni economiche in cui si trovano molti iracheni.