WhatsApp ha fatto causa alla società israeliana NSO accusandola di aver spiato con un software i suoi utenti

(Getty Images)
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WhatsApp ha fatto causa alla società israeliana NSO accusandola di essere responsabile di attacchi mirati a circa 1.400 suoi utenti: in particolare NSO avrebbe sviluppato un software (uno “spyware”) per sfruttare una falla di sicurezza di WhatsApp e spiare alcuni utenti. Il sito Bloomberg scrive che la causa riguarda un periodo che va da gennaio 2018 a maggio 2019; in particolare nell’aprile e maggio scorsi NSO avrebbe preso di mira avvocati, giornalisti, attivisti per i diritti umani, dissidenti politici, diplomatici e altri importanti funzionari di governo. I numeri coinvolti nelle operazioni di NSO appartengono, dice sempre WhatsApp, a diversi paesi, tra cui Bahrein, Emirati Arabi Uniti e Messico. WhatsApp ha detto di aver risolto il problema di sicurezza che lo rendeva vulnerabile agli attacchi il 29 maggio scorso.

NSO è una società israeliana dalle attività piuttosto misteriose, che si occupa di produrre sistemi di sorveglianza informatica per diversi governi. Il suo programma più famoso, Pegasus, è utilizzato da alcuni governi per le loro attività antiterrorismo e di controllo delle telecomunicazioni. WhatsApp ha chiesto al tribunale di vietare in modo permanente a NSO di usare i suoi software. NSO ha respinto le accuse e ha detto che il suo «unico obiettivo è fornire la tecnologia all’intelligence di governo e alle forze dell’ordine per aiutarle a combattere il crimine e il terrorismo».