Il governo del Libano ha approvato alcune riforme economiche per provare a fermare le proteste degli ultimi giorni

(Marwan Naamani/picture-alliance/dpa/AP Images)
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Lunedì il primo ministro libanese Saad Hariri ha annunciato che il suo governo ha approvato una serie di riforme economiche con l’obiettivo di fermare le violente proteste che vanno avanti da cinque giorni nel paese.

Le proteste sono iniziate giovedì sera dopo che il governo aveva annunciato di voler introdurre una tassa sulle telefonate fatte con WhatsApp, Facebook Messenger e FaceTime, un tentativo di raccogliere nuovi fondi in mezzo a una grave crisi fiscale. La legge sulle chiamate con WhatsApp era stata nel frattempo ritirata, ma tra sabato e domenica le manifestazioni sono ricominciate e Hariri ha minacciato di dimettersi se i suoi alleati di governo non avessero approvato importanti riforme economiche.

Nella riunione che si è tenuta lunedì, il governo di Hariri ha infine approvato alcune riforme, che includono un taglio del 50 per cento degli stipendi percepiti dai membri del governo e dai parlamentari, la riduzione dei benefici garantiti a diversi funzionari statali, e l’approvazione del bilancio per il 2020 con un deficit dello 0,6 per cento e senza l’introduzione di nuove tasse.