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  • Giovedì 10 ottobre 2019

Sono stati arrestati due collaboratori di Rudolph Giuliani

Sono accusati di aver violato le leggi sul finanziamento delle campagne elettorali, da mesi stavano aiutando l'avvocato di Trump nei suoi loschi traffici in Ucraina

(Alexandria Sheriff's Office via AP)
(Alexandria Sheriff's Office via AP)

Due uomini d’affari in stretta relazione con Rudolph Giuliani, avvocato personale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sono stati arrestati con l’accusa di aver violato le regole sui finanziamenti delle campagne elettorali. Giovedì e venerdì dovranno presentarsi di fronte al Parlamento statunitense e rispondere alle domande delle tre commissioni che stanno svolgendo l’indagine riguardo al possibile processo di impeachment per Trump, riguardo al suo presunto tentativo di ottenere informazioni imbarazzanti su Joe Biden da paesi stranieri abusando della sua posizione di presidente.

L’inchiesta non interessa direttamente Trump ma è l’ennesima notizia imbarazzante sul conto dei collaboratori del presidente e in particolare su Giuliani, che da mesi è al lavoro per cercare informazioni negative sui potenziali avversari di Trump a costo di infilarsi in situazioni poco chiare.

I due uomini arrestati sono Lev Parnas, cittadino statunitense di origine ucraina, e Igor Fruman, cittadino statunitense di origine bielorussa. Sono accusati di aver assistito Giuliani nel suo tentativo di convincere l’Ucraina a indagare su Joe Biden e sul figlio Hunter (avrebbero svolto per lui la funzione di emissari in Ucraina). L’arresto è avvenuto mentre i due stavano aspettando di salire a bordo di un aereo di sola andata per Vienna. Anche Giuliani nei giorni seguenti sarebbe dovuto andare a Vienna, non è chiaro se per gli stessi motivi dei suoi collaboratori.

Parnas e Fruman vivono in Florida, e sono dirigenti di un’azienda energetica che lo scorso anno donò 325mila dollari a un comitato di raccolta fondi pro-Trump, in violazione delle leggi sul finanziamento delle campagne elettorali, secondo l’autorità di vigilanza. Secondo le accuse, nascosero l’origine straniera del finanziamento.

I due sono stati i principali collaboratori della “indagine” che Giuliani stava portando avanti per conto di Trump in Ucraina: da mesi Giuliani promuove una teoria del complotto secondo cui le elezioni presidenziali del 2016 sarebbero state condizionate dall’Ucraina in collaborazione coi Democratici, e la prova sarebbe il licenziamento di un procuratore che stava per indagare il figlio di Joe Biden, Hunter, che faceva parte del cda di un’azienda ucraina che si occupava di energia. Nulla di tutto questo è stato provato, anzi: le agenzie di intelligente americane sono saldamente convinte che sia stato il governo russo a intervenire nella campagna elettorale del 2016, e per favorire la vittoria di Trump.

Secondo la ricostruzione di Vox, negli ultimi tempi Parnas e Fruman «hanno aiutato Giuliani a organizzare incontri e telefonate con ex o attuali funzionari ucraini, e l’hanno accompagnato a una serie di incontri negli Stati Uniti. Sembra inoltre che abbiano avuto una parte nelle pressioni sull’allora procuratore generale ucraino Yuriy Lutsenko per aprire un’inchiesta sui Biden».

Trump ha negato di conoscere Parnas e Fruman, ma ha ammesso che potrebbero averci fatto alcune foto insieme (foto che in effetti esistono).

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