Che cos’è Threads, la nuova app di Instagram

Serve per comunicare con gli amici più stretti, e ha un sistema un po' inquietante per condividere automaticamente gli aggiornamenti di stato

(Instagram)
(Instagram)

Facebook ha messo a disposizione di tutti Threads, una nuova applicazione per scambiarsi messaggi con i propri contatti più stretti su Instagram. Alcune caratteristiche della app erano già stata svelate lo scorso agosto dai siti di tecnologia, ma senza che Instagram fornisse conferme. Threads è stata pensata per rendere più semplice lo scambio di contenuti – fotografie e video – con i propri amici, assecondando la crescente richiesta degli utenti di spazi in cui possano rimanere in contatto solamente con le persone cui tengono di più tramite i social. Alcune funzionalità della nuova app, come la possibilità di creare aggiornamenti di stato automatici, sollevano però qualche preoccupazione per la privacy e sembrano (molto) ispirate a Snapchat.

Quando viene avviata, Threads ricorda le app per la fotocamera: la prima cosa che si vede è infatti l’inquadratura fornita dall’obiettivo del proprio smartphone. L’idea è fornire un sistema che sia immediatamente pronto per scattare una fotografia o girare un video da condividere con i propri amici. Ai contenuti non si possono aggiungere filtri come avviene invece sulla classica app di Instagram. I propri contatti preferiti possono essere aggiunti nella parte inferiore della schermata, in modo da girargli più rapidamente i contenuti, senza doverli andare a cercare in un secondo momento nell’elenco degli amici.

Threads ha poi una sezione da cui si possono leggere e inviare i messaggi, del tutto simile alla chat interna di Instagram. A differenza di quest’ultima, però, nella nuova chat sono visibili solamente i contatti che sono stati indicati come più stretti e con i quali si ha maggiore confidenza. C’è anche la possibilità di avviare chat di gruppo, ma solo se ogni partecipante è nella lista degli amici più stretti degli altri.

La parte più controversa di Threads riguarda invece la possibilità di aggiungere aggiornamenti di stato automatici, che vengono gestiti direttamente dall’applicazione. In questo caso, l’app utilizza le informazioni sulla propria posizione e le attività svolte tipicamente nel corso della giornata, modificando via via i propri stati. Ogni aggiornamento di stato viene accompagnato da un emoji, che illustra l’attività che si sta compiendo. Instagram dice che non manterrà nei propri sistemi l’esatta posizione di ogni utente e che gli stati automatici sono derivati dal contesto, e dalle modifiche apportate dagli utenti quando invece decidono di indicare manualmente l’attività che stanno svolgendo.

Le informazioni sugli stati automatici saranno inoltre mostrate solamente ai propri contatti più stretti, ma il fatto che Threads offra messaggi piuttosto insistenti per attivare la nuova funzione non piace a chi si occupa di privacy. L’app sarà probabilmente utilizzata da molti adolescenti, che non hanno sempre idea di come funzioni il tracciamento delle loro attività online, e che potrebbero quindi fornire più informazioni a Facebook (che controlla Instagram che controlla Threads) e ad altre persone nelle loro cerchie di conoscenti.

Prevedendo polemiche e critiche sugli stati automatici, Instagram ha accompagnato il lancio di Threads con un post dedicato alla privacy. L’azienda ha spiegato che la nuova app utilizzerà informazioni come: “la tua posizione, i tuoi movimenti, il livello della tua batteria e la connessione alla rete cellulare per determinare quali informazioni di contesto condividere”. È una quantità di informazioni notevole, ma è bene ricordare che diverse altre applicazioni raccolgono informazioni simili, anche se poi non le trasformano in un aggiornamento di stato automatico.

In molti hanno osservato come Threads abbia elementi in comune con Snapchat, applicazione dalla quale Facebook ha tratto molta ispirazione negli ultimi anni per modificare radicalmente Instagram. Snapchat subisce costantemente la serrata concorrenza di Instagram e potrebbe subirla ancora di più, considerato che finora l’app di Facebook aveva condotto pochi esperimenti intorno ai sistemi per scambiarsi direttamente messaggi, funzioni dove Snapchat raccoglie da sempre un maggior successo. A inizio anno Instagram aveva chiuso Direct, un’app che permetteva di usare la sua chat separatamente dal resto del social network, evidentemente per dedicare maggiori attenzioni allo sviluppo di Threads.