I posti più sicuri di un’automobile non sono sempre quelli dietro

Specialmente se la vostra auto non è nuova e per i passeggeri più anziani, racconta il New York Times

(Bill Pugliano/Getty Images)
(Bill Pugliano/Getty Images)

I sedili posteriori delle automobili non sono sempre il luogo più sicuro in caso di incidente, secondo alcuni nuovi studi: in assenza di alcuni dispositivi di sicurezza aggiuntivi che non tutte le auto montano sui sedili posteriori, quelli anteriori possono risultare migliori per quanto riguarda i rischi in caso di incidente. Ma la sicurezza di un posto non è la stessa per tutte le persone: la raccomandazione vale per le persone più anziane, mentre per i bambini con meno di 13 anni continuano a essere più sicuri i sedili posteriori.

Storicamente i sedili posteriori sono stati considerati i più sicuri delle auto per la maggiore distanza dal punto dell’impatto in caso di incidente frontale, che permette a molta dell’energia cinetica sviluppata di dissiparsi riducendo le conseguenze dell’urto. Come ha spiegato il New York Times, però, alcuni nuovi studi hanno convinto gli esperti che questa distanza non basta a compensare l’eventuale assenza dei pretensionatori e dei limitatori di carico nelle cinture di sicurezza, due dispositivi che servono rispettivamente a stringerle di più quando avvertono un incidente imminente, rilevando una decelerazione improvvisa, e ad allentarle se rilevano che chi occupa il sedile le sta premendo con così tanta forza da potersi fare del male.

Introdotti negli anni Novanta, questi dispositivi sono ormai di serie su moltissime automobili, seppur non siano obbligatori per legge. Negli Stati Uniti la maggior parte delle auto li monta però soltanto per i sedili anteriori, cosa che ha portato i ricercatori citati dal New York Times a concludere che sono quelli i più sicuri delle auto. Per l’Europa non funziona allo stesso modo: sebbene non siano ancora obbligatori, i pretensionatori e i limitatori di carico nei sedili posteriori si stanno diffondendo rapidamente. Ormai sono montati di serie anche dietro su gran parte delle auto, e non soltanto su quelle di “prima fascia” come negli Stati Uniti.

Dal sito dello Euro NCAP, il programma europeo per la sicurezza automobilistica, si può verificare su quali modelli – e a partire da quale anno di produzione – siano montati di serie i pretensionatori e i limitatori di carico posteriori. Prendendo come esempio le FIAT 500, si vede che non sono montati sul modello del 2017, ma che sono invece presenti sulla 500X. Sono di serie per esempio sulla Citroën C3 del 2017 e sulla Toyota Yaris dello stesso anno, e in generale è difficile trovare un’auto prodotta negli ultimi anni che non li abbia. Le cose cambiano se si torna indietro di qualche anno: la Yaris del 2011, per esempio, non li aveva, così come la Citroën C3 del 2009. Li ha l’Alfa Romeo Giulia del 2016, mentre la Giulietta del 2017 ha il limitatore di carico ma non il pretensionatore, sui sedili posteriori.

Insomma, se l’auto in questione è nuova, è molto probabile che abbia entrambi i dispositivi di sicurezza sui sedili posteriori: che a questo punto rimangono i più sicuri nell’automobile per i passeggeri di qualunque età. Se l’auto è più vecchia, oppure se è una di quelle – sempre meno – che non montano i dispositivi di serie sui sedili posteriori, le cose cambiano: i posti più sicuri sono quelli anteriori, tranne che per i bambini. È importante chiarire che non è che i posti posteriori siano diventati meno sicuri: sono quelli anteriori che lo sono diventati di più. Le cinture che non montano i pretensionatori e i limitatori di carico continuano a essere sicure e a norma: solo un po’ meno di quelle più moderne.

Secondo la National Highway Traffic Safety Administration, l’agenzia statunitense che si occupa di sicurezza stradale, sono specialmente i passeggeri con più di 55 anni a doversi sedere davanti nelle auto che montano i limitatori di carico soltanto nei sedili anteriori. Le cinture di sicurezza, infatti, possono causare danni al petto, all’addome o alla colonna vertebrale in caso di incidente frontale, che possono essere gravi soprattutto per le persone più anziane e con le ossa più fragili. Ma i più recenti studi suggeriscono che i sedili anteriori, se sono gli unici a montare pretensionatori e limitatori di carico, sono più sicuri anche per gli adulti sotto i 55 anni.

Le precedenti indicazioni di sedersi dietro – anche in assenza di pretensionatori e limitatori di carico – sono comunque ancora valide per i bambini sotto i 13 anni, ha spiegato al New York Times Jingwen Hu, ricercatore del Transportation Research Center dell’Università del Michigan: «I bambini sono molto complicati, e molto diversi dalle persone più anziane, per quanto riguarda gli infortuni ricorrenti e i loro meccanismi».

C’è però anche qualche controindicazione: i limitatori di carico, infatti, possono lasciare troppo spazio al movimento della testa dei passeggeri. Se nei sedili anteriori delle auto ci sono gli airbag che impediscono di andare a sbattere contro il cruscotto, dietro non ci sono airbag frontali, ancora troppo complicati da aggiungere sul retro dei sedili anteriori. Per questo l’azienda americana Ford ha sviluppato un tipo di cintura particolare che si gonfia funzionando un po’ come airbag: non ha però funzionato granché dal punto di vista commerciale, perché per qualcuno risultava scomoda da usare. Ford comincerà quindi a offrire i pretensionatori e i limitatori di carico di serie sui sedili posteriori anche negli Stati Uniti.