Prada, primavera-estate 2020, Milano, 18 settembre 2019 (Tiziana FABI / AFP / La Presse)

Le foto della sfilata di Prada, molto da Prada

Ha aperto la Settimana della moda di Milano con una riflessione sul consumismo e su quel che conta davvero

Mercoledì pomeriggio la Settimana della moda di Milano è stata aperta dalla sfilata di Prada: si è svolta alla Fondazione Prada davanti a 800 ospiti, che hanno assistito alla presentazione della collezione per la primavera/estate 2020 disegnata dalla direttrice creativa Miuccia Prada. Per l’occasione lo studio Rem Koolhas, che ha realizzato la sede della Fondazione, ha trasformato la passerella in un pavimento di piastrelle che disegnano forme geometriche e policrome.

«Riflettevo sul troppo e nello stesso tempo la moda mi prendeva la mano, mi obbligava a fare – ha spiegato la stessa Miuccia Prada – E mentre io pensavo di fare meno la moda prendeva il sopravvento. Così l’ho corretta lavorando più sullo stile che sulla moda e ho costruito dei look adattandoli personalmente su ogni ragazza che ho scelto per la sfilata. Ed è così che mi è nata una collezione che rispetta più la persona che l’abito». Prada ha anche ribadito che così come la persona è più importante dell’abito anche lo stile personale è più importante dei vestiti in sé.

La sfilata è stata anche una riflessione sul capitalismo (dopo anni di crisi nelle vendite), sulla necessità di consumare per continuare a creare e insieme sulla necessità di creare qualcosa che duri nel tempo. C’erano molti tailleur in doppiopetto e dal taglio maschile, gonne a pieghe, maglie a coste trasparenti, sandali, cappelli da pescatore rivisitati, borsette a secchiello e a rete. I cappotti e gli abiti erano ricamati e ricoperti da felci di paillettes, le modelle indossavano al collo e alle orecchie larghe, traslucide conchiglie, le labbra erano rosse, le sopracciglia ridisegnate in arcate scure; secondo il sito di moda Dazed «la collezione ha qualcosa che ricorda Rosemary’s Baby». Sally Singer ha scritto su Vogue che «è stata una sfilata molto molto da Prada perché si è rivolta chiaramente agli impulsi gemelli che definiscono e intimidiscono la donna di Prada: so quel che importa davvero e so anche di amare la moda. Una storia d’amore così bella, e così difficile».

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