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  • Mercoledì 21 agosto 2019

Il 22 e 23 agosto ci sarà uno sciopero di Ryanair

Riguarderà sindacati dei piloti britannici, ma potrebbe causare problemi anche a voli diretti in Italia

(Ian Waldie/Getty Images)
(Ian Waldie/Getty Images)

È stato confermato uno sciopero di 48 ore indetto da uno dei sindacati dei piloti di Ryanair nel Regno Unito (BALPA). Il sindacato ha deciso di scioperare per protestare contro il dilungarsi delle trattative per gli adeguamenti dei contratti di lavoro. Nonostante lo sciopero riguardi i piloti del Regno Unito, potrebbero esserci problemi a centinaia di voli in tutta Europa, compresa l’Italia. Anche un sindacato dei piloti irlandesi (FORSA-IALPA) aveva deciso di scioperare, ma la Corte Suprema irlandese ha accolto un ricorso di Ryanair e ha bloccato lo sciopero. Ryanair ha fatto ricorso anche alla Corte Suprema del Regno Unito per bloccare lo sciopero dei piloti di BALPA e si attende una decisione dei giudici in giornata.

Oltre allo sciopero del 22 e 23 agosto ce n’è un altro in programma per il 2, 3 e 4 settembre: in questo caso lo sciopero è stato proclamato solo dal sindacato dei piloti del Regno Unito. Al momento la compagnia irlandese non ha comunicato una lista completa dei voli che potrebbero essere cancellati, ma si può controllare lo stato del proprio volo a questo link. Nel caso in cui un volo sia stato cancellato a causa di uno sciopero, Ryanair permette ai passeggeri di ottenere un rimborso completo del prezzo del biglietto o di cambiare il biglietto con un altro, a seconda delle disponibilità.

Sia BALPA che FORSA-IALPA hanno motivato lo sciopero sostenendo che la dirigenza di Ryanair non abbia mai voluto davvero trattare con i sindacati per migliorare le condizioni contrattuali dei piloti, e hanno accusato la compagnia irlandese di voler cercare di bloccare lo sciopero facendo ricorso alla Corte Suprema, invece di ascoltare le motivazioni dei sindacati.

Eddie Wilson, capo del personale di Ryanair, ha criticato duramente le richieste dei sindacati, definendole “irragionevoli”: «Abbiamo fatto tutto il possibile per evitare l’interruzione dei voli e delle vacanze dei nostri clienti, ma nessuna azienda può accettare le richieste esagerate e irragionevoli da parte dei suoi dipendenti più pagati di avere un aumento salariale di oltre il 100 per cento (quando hanno già ricevuto un aumento di stipendio del 20 per cento all’inizio di quest’anno), in un momento di crisi per il settore aereo».