Calenda dice che esce dal PD, se si fa l’accordo con il M5S

Perché vorrà dire che «il PD avrà perso ogni credibilità rispetto alle istanze dell’Italia seria», dice

(ANSA/GIUSEPPE LAMI)
(ANSA/GIUSEPPE LAMI)

In un’intervista al Foglio, l’ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha anticipato le sue intenzioni di fondare un nuovo partito uscendo dal Partito Democratico, se questo deciderà di allearsi con il Movimento 5 Stelle per formare una nuova maggioranza di governo.

«Se la direzione del PD darà al segretario Zingaretti il mandato di verificare l’ipotesi di un accordo con i 5 stelle, questo vorrà dire che il Pd avrà definitivamente abdicato alla rappresentanza del mondo liberaldemocratico. Io questa cosa non la accetterò. Sarà a quel punto inevitabile lavorare a una nuova forza politica che rappresenti quel mondo orfano. Una forza non alleata con il PD, perché il PD avrà perso ogni credibilità rispetto alle istanze dell’Italia seria, quella che lavora, studia e produce»

Della possibilità che Calenda fondi un nuovo partito diverso dal PD si parla ciclicamente, così come della possibilità che si unisca a un’eventuale nuova forza politica guidata da Matteo Renzi. Ma non se ne è mai fatto niente e anche in occasioni dell’ultima crisi politica le voci su una possibile scissione nel PD sono state in realtà piuttosto discontinue.

Rimane comunque che il PD si trova in una situazione con la quale è piuttosto familiare, e cioè molto diviso internamente: il nodo è che strategia adottare sulla crisi, se tirarsi fuori dai giochi e chiedere che si torni a votare in autunno (la posizione iniziale del segretario Nicola Zingaretti) o se dialogare con il Movimento 5 Stelle per formare un governo alternativo a quello con la Lega (la posizione di Renzi). Calenda invece si è sempre detto categoricamente contrario alla possibilità di un governo con il M5S, come ha ribadito nell’intervista al Foglio, nella quale ha escluso la possibilità di rimanere nel partito se verrà adottata questa strategia. Negli ultimi giorni Zingaretti ha chiesto ripetutamente che il partito rimanga unito, mostrandosi cauto e possibilista rispetto alle varie ipotesi avanzate in questi giorni.