Il Pakistan ha annunciato che espellerà l’ambasciatore indiano in reazione alla revoca dell’autonomia del Kashmir

Studentesse pakistane bruciano un poster con la faccia del primo ministro indiano Narendra Modi e la bandiera dell'India per protestare contro la revoca dell'autonomia del Kashmir, a Lahore, il 7 agosto 2019 (AP Photo/K.M. Chaudary)
Studentesse pakistane bruciano un poster con la faccia del primo ministro indiano Narendra Modi e la bandiera dell'India per protestare contro la revoca dell'autonomia del Kashmir, a Lahore, il 7 agosto 2019 (AP Photo/K.M. Chaudary)

Il Pakistan ha annunciato che espellerà l’ambasciatore indiano a Islamabad Ajay Bisaria, non manderà il suo nuovo ambasciatore per l’India a New Delhi e interromperà i commerci con il paese in reazione alla revoca dell’autonomia dello stato del Kashmir. L’annuncio è stato diffuso da un comunicato di una commissione di sicurezza nazionale presieduta dal primo ministro pakistano Imran Khan. Il comunicato non dice quando avverrà l’espulsione di Bisaria, ma dice che tutti gli accordi bilaterali tra Pakistan e India saranno rivisti. Khan aveva già detto che si batterà contro la revoca dello “status speciale” del Kashmir – a suo parere condotta contro il diritto internazionale – rivolgendosi al Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Il Kashmir – per la precisione il Jammu e Kashmir, che ora l’India ha diviso in due diversi stati – è l’unico stato indiano a maggioranza musulmana e non induista e fin da quando India e Pakistan si divisero, nel 1947, è al centro di una disputa territoriale tra i due paesi, per cui ci sono state varie guerre. Dalla sua prima elezione, nel 2014, il primo ministro indiano Narendra Modi, che è un induista nazionalista, aveva sempre mostrato di considerare il Kashmir un problema e negli anni aveva già preso diverse iniziative per cambiare la situazione nello stato.