La Borsa di New York oggi ha avuto il suo giorno peggiore del 2019, per via delle tensioni tra Cina e Stati Uniti

Wall Street, New York
Un trader alla borsa di New York. (AP Photo/Richard Drew)

La Borsa di New York ha avuto la sua giornata peggiore del 2019 per via delle rinnovate tensioni tra gli Stati Uniti e la Cina, al centro di una lunga e dura guerra commerciale: l’indice del Dow Jones ha chiuso perdendo il -2,9 per cento, il Nasdaq il 3,47 per cento e lo S&P 500 il 2,98 per cento. Anche la Borsa di Milano ha chiuso in calo, dell’1,3 per cento, anche se ha perso meno delle altre borse europee.

L’agitazione nei mercati finanziaria era cominciata domenica, quando la Banca Centrale Cinese aveva svalutato lo yuan ai minimi dal 2008, superando la soglia psicologica del cambio a 7 yuan per dollaro. La decisione è stata una risposta all’annuncio del presidente statunitense Donald Trump di voler imporre a partire da settembre nuovi dazi del 10 per cento su beni d’importazione cinesi del valore di 300 miliardi di dollari all’anno. Una valuta più debole, infatti, favorisce le esportazioni e può contrastare gli effetti dei dazi: ma la svalutazione cinese è una misura che preoccupa molto i mercati finanziari, perché può causare decisioni analoghe negli altri stati vicini e rende più difficile per le aziende cinesi ripagare i grandi debiti contratti in valuta straniera e acquistare le materie prime che hanno il prezzo in dollari, come il petrolio. Come ulteriore risposta cinese, le società locali hanno poi interrotto le importazioni di beni agricoli dagli Stati Uniti.