Il presidente della Liguria Giovanni Toti non è più coordinatore di Forza Italia

(ANSA/FABIO FRUSTACI)
(ANSA/FABIO FRUSTACI)

Il presidente della Liguria Giovanni Toti ha annunciato oggi di non essere più coordinatore di Forza Italia, una carica che aveva assunto soltanto lo scorso 19 giugno insieme alla sua principale rivale nel partito, la vicepresidente della Camera Mara Carfagna. Toti ha confermato le indiscrezioni che circolavano da ieri con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook. «Avevo creduto che davvero fosse possibile cambiare, che davvero Forza Italia potesse rinascere da se stessa», ha scritto Toti: «Non mi ero mai tanto sbagliato: nonostante il dissanguamento di voti, nonostante il 6% dei sondaggi, nonostante le tante energie dei territori che chiedevano di poter vivere, il passato ha prevalso».

Non è chiaro se Toti si sia dimesso di sua volontà o se sia stato estromesso, ma la sua mossa è considerata da molti un passaggio che precederà la sua formale uscita dal partito e la fondazione di un nuovo partito che si allei con la Lega, alla quale Toti è considerato molto vicino. La sua comunicazione su Facebook è arrivata dopo una riunione dei principali dirigenti del partito avvenuta oggi pomeriggio durante la quale, secondo i resoconti forniti dalle principali agenzie di stampa, Silvio Berlusconi avrebbe respinto la richiesta di Toti di fare delle elezioni primarie per scegliere il prossimo leader di partito.

Quando poco dopo la conclusione della riunione è stato pubblicato un comunicato, il nome di Toti non era citato. Berlusconi ha invece annunciato la creazione di un nuovo organo, il “coordinamento di presidenza”, di cui fanno le capogruppo di Camera e Senato Mariastella Gerlmini e Annamaria Bernini, Mara Carfagna, il vicepresidente del partito Antonio Tajani e lo storico collaboratore di Berlusconi Sestino Giacomoni. Non è chiaro come questo nuovo organismo si colleghi al nuovo progetto politico che Berlusconi ha annunciato oggi in un’intervista al Giornale, una “coalizione di moderati” che dovrebbe chiamarsi l’Altra Italia.