L’Iran dice di avere arrestato 17 cittadini iraniani accusati di spiare per la CIA

La Guida suprema iraniana Ali Khamenei (Office of the Iranian Supreme Leader via AP)
La Guida suprema iraniana Ali Khamenei (Office of the Iranian Supreme Leader via AP)

L’Iran ha detto lunedì di avere arrestato negli ultimi mesi 17 cittadini iraniani accusati di essere stati reclutati dalla CIA, l’agenzia di intelligence per l’estero statunitense, a cui avrebbero passato informazioni riservate su siti militari e nucleari iraniani. Alcuni degli arrestati sarebbero già stati condannati a morte: non sono state diffuse altre informazioni né sulle sentenze né sulla data delle esecuzioni. Il governo statunitense, come prevedibile, ha negato le accuse: il segretario di Stato Mike Pompeo ha detto a Fox News che l’Iran ha alle spalle «una lunga storia di bugie».

I 17 arresti sono stati annunciati in un momento molto difficile per le relazioni tra Iran e Stati Uniti. Da mesi è in corso una progressiva escalation di tensione che riguarda soprattutto l’area del Golfo Persico e dello stretto di Hormuz, dove le Guardie rivoluzionarie iraniane (unità militare di élite vicina agli ultraconservatori) hanno compiuto diversi attacchi contro petroliere straniere. Le tensioni erano iniziate con la decisione del governo statunitense di Donald Trump di ritirarsi dall’accordo sul nucleare iraniano firmato dal 2015, e definito “storico” da molti analisti e governi stranieri.

La crisi tra Iran e Stati Uniti, spiegata bene