È morta la filosofa ungherese Ágnes Heller, aveva 90 anni

La filosofa ungherese Ágnes Heller, il 17 maggio 2016 a Colonia, in Germania (Thilo Schmülgen/picture-alliance/dpa/AP Images)
La filosofa ungherese Ágnes Heller, il 17 maggio 2016 a Colonia, in Germania (Thilo Schmülgen/picture-alliance/dpa/AP Images)

Venerdì è morta la filosofa ungherese Ágnes Heller, la principale esponente della cosiddetta “Scuola di Budapest”, una corrente filosofica del marxismo nata negli anni Sessanta. Heller, che aveva 90 anni, si trovava in vacanza a Balatonalmádi, una cittadina nell’Ungheria nord-occidentale affacciata sul lago Balaton: secondo il racconto di alcuni testimoni riportato dal sito di notizie 444.hu, era andata a nuotare nel lago e poi non era tornata sulla spiaggia da cui era partita; successivamente il suo corpo è stato trovato senza vita.

Di origine ebraica, da bambina era sopravvissuta all’Olocausto insieme a sua madre, mentre il resto della famiglia era morto. Si era avvicinata alla filosofia dopo aver assistito a una lezione del filosofo ungherese György Lukács. Dopo la rivoluzione ungherese del 1956 contro il regime sovietico mise in discussione il cosiddetto socialismo reale e divenne una dissidente. Nel 1977 emigrò in Australia e nel 1986 prese il posto di Hannah Arendt al dipartimento di filosofia della New School for Social Research di New York. Nel 1989 tornò in Ungheria, dove in tempi recenti divenne una delle principali intellettuali critiche nei confronti del primo ministro Viktor Orbán.

Di recente la casa editrice Castelvecchi ha cominciato a pubblicare o ripubblicare tutti i libri di Heller: i più recenti sono Orbanismo. Il caso dell’Ungheria: dalla democrazia liberale alla tirannia e l’autobiografia Il valore del caso. La mia vita.