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  • Giovedì 18 luglio 2019

Le proteste a Porto Rico per i messaggi omofobi e sessisti del governatore

Migliaia di persone chiedono le dimissioni di Ricardo Rosselló dopo la diffusione di chat private in cui insulta, tra gli altri, anche Ricky Martin

San Juan, Porto Rico, 17 luglio
(Joe Raedle/Getty Images)
San Juan, Porto Rico, 17 luglio (Joe Raedle/Getty Images)

Da giorni a San Juan, la capitale di Porto Rico, sono in corso grandi proteste per chiedere le dimissioni del governatore Ricardo Rosselló, dopo la diffusione di centinaia di pagine di trascrizioni di sue chat private che contengono insulti omofobi, misogini e vari altri commenti compromettenti. Mercoledì migliaia di manifestanti si sono scontrati con la polizia a poche decine di metri dalla casa di Rosselló, e sono stati dispersi con gas lacrimogeni e proiettili di gomma.

Tra i partecipanti alle proteste c’erano diverse famose personalità portoricane, dall’attore Benicio del Toro al cantante Ricky Martin, da cui peraltro deriva il nome dato allo scandalo che ha coinvolto Rosselló. Tra i messaggi trapelati, infatti, ce n’è anche uno in cui il governatore fa un commento omofobo sul cantante, e per questo il caso ha preso il nome di “Rickyleaks”. «Siamo stanchi del cinismo. Insultano le donne, insultano la comunità LGBT, le persone con disabilità. La corruzione è folle. Siamo stanchi, non ne possiamo più», ha detto Martin ai giornalisti durante la protesta.

Ricky Martin a una manifestazione contro Ricardo Rosselló a San Juan, Porto Rico, 17 luglio (Eric Rojas/AFP/LaPresse)

Porto Rico è un gruppo di isole caraibiche che fa parte degli Stati Uniti, di cui vorrebbe diventare ufficialmente uno stato. Rosselló ne è governatore dal 2016, quando vinse come candidato del Nuovo Partito Progressista: sotto la sua amministrazione Porto Rico fu colpita dal peggiore disastro della storia del paese, l’uragano Maria, che causò secondo alcune stime quasi 5.000 morti. Le cifre ufficiali fornite dall’amministrazione locale furono nell’ordine di alcune decine, ma mesi dopo Rosselló fu costretto a rivederle portando la stima dei morti a 2.975. L’uragano rivelò anche le enormi inadeguatezze infrastrutturali e logistiche di Porto Rico, oltre che la ritrosia degli Stati Uniti nel fornire il supporto necessario. Rosselló fu estesamente attaccato per la sua gestione del disastro, ma il recente scandalo secondo i media internazionali è ancora più grave per la sua immagine pubblica.

Le chat sono state diffuse dal Center for Investigative Journalism, un consorzio che riunisce varie testate giornalistiche internazionali, pochi giorni dopo che l’FBI aveva arrestato due ex funzionari dell’amministrazione di Rosselló per corruzione: sono accusati di aver usato impropriamente oltre 15 milioni di dollari di fondi stanziati dopo l’uragano Maria. Sono chat di gruppo private della piattaforma di messaggistica Telegram, e coinvolgono altri 11 ministri e consiglieri. Tra i messaggi diffusi ce ne sono alcuni in cui Rosselló chiama una politica newyorkese di origini portoricane «una puttana», prende in giro un uomo obeso e risponde a un consigliere che diceva di voler «sparare» alla responsabile delle finanze di Porto Rico dicendo che gli avrebbe «fatto un favore».

Rosselló, che era considerato generalmente una persona mite ed educata, fin qui si è rifiutato di dimettersi, nonostante le crescenti pressioni sfociate mercoledì negli scontri con la polizia, seguiti a manifestazioni perlopiù pacifiche a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone. Ci sono state proteste anche negli Stati Uniti, tra le persone di origine portoricane: a quella di New York ha partecipato anche Lin-Manuel Miranda, il famoso attore e autore del musical Hamilton.