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  • Giovedì 18 luglio 2019

Un uomo dice di aver trovato la foto della sua gamba amputata su un pacchetto di tabacco

Nonostante non avesse mai dato l'autorizzazione a usarla: la Commissione Europea però ha negato che possa essere lui l'uomo nella foto

(Sean Gallup/Getty Images)
(Sean Gallup/Getty Images)

All’inizio del 2018, in Lussemburgo, un uomo dice di aver notato qualcosa di familiare dopo aver comprato un pacchetto di tabacco per sigarette. Sulla scatola c’era una delle tante immagini che mostrano i rischi del fumo e che da un paio di anni sono obbligatorie in tutta l’Unione Europea. La foto mostrava una gamba amputata accompagnata dalla scritta “Il fumo blocca le arterie”, ma per quell’uomo non era una gamba qualsiasi: era la gamba di suo padre.

L’uomo tornò a Metz, in Francia, dove abitava suo padre, un uomo albanese di circa 60 anni, per mostrargli la foto che aveva trovato sul pacchetto di tabacco. La gamba amputata in foto sembrava proprio quella del padre, e anche le cicatrici sulla gamba combaciavano, solo che lui non aveva mai dato il consenso perché una sua foto venisse usata per i pacchetti di sigarette e di tabacco. Per di più l’amputazione dell’uomo non aveva niente a che fare con il fumo: la gamba, infatti, gli era stata amputata nel 1997 in Albania in seguito a un’aggressione.

La storia è stata raccontata per la prima volta il 17 luglio da un’emittente radiofonica locale, France Blue Lorraine Nord, e poi ripresa da diversi giornali francesi. L’avvocato dell’uomo, Antoine Fittante, ha detto che la foto sarebbe stata scattata sei settimane prima della scoperta del figlio, quando l’uomo si era recato in ospedale per chiedere un consulto circa la possibilità di utilizzare una protesi. In quell’occasione gli erano state scattate delle foto, come si fa di solito in questi casi, ma non pensava che le avrebbero usate per apporle sulle confezioni di tabacco e sigarette.

L’avvocato ha detto di aver chiesto chiarimenti sia all’ospedale che al dipartimento della Commissione Europea che si occupa della scelta delle foto da usare sui pacchetti di sigarette. Fittante ha detto che di solito la Commissione Europea utilizza un database di immagini per le quali le persone ritratte hanno dato l’autorizzazione all’utilizzo, cosa che nel caso dell’uomo di Metz non è avvenuta. «Il mio cliente si sente tradito, ferito nella sua dignità, nel vedere la sua disabilità mostrata sui pacchetti di sigarette nei tabaccai», ha detto Fittante.

Di recente è accaduto qualcosa di simile anche in Italia, dove un uomo di Misano, in Emilia-Romagna, dice di aver trovato una foto scattata a sua moglie in ospedale poco prima di morire di tumore. L’uomo ha detto che la donna non aveva dato nessuna autorizzazione all’uso della sua immagine sulle confezioni delle sigarette, e che peraltro la malattia per cui morì la moglie non era legata al fumo. L’avvocato dell’uomo, Guglielmo Guerra, ha detto di aver chiesto un risarcimento di 100 milioni di euro alle multinazionali del tabacco, che hanno risposto di non avere alcuna responsabilità, consigliando all’uomo di rivolgersi alla Commissione Europea o al ministero della Salute. «Ma la foto l’hanno pubblicata loro, senza alcuna autorizzazione: porteremo questa causa negli Stati Uniti, dove hanno sede queste aziende», ha detto Guerra.

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Aggiornamento del 20 luglio 2019: Successivamente alla pubblicazione di questo articolo un portavoce della Commissione Europea ha risposto alle accuse dell’uomo albanese dicendo al quotidiano francese Le Parisien che non c’è nessuna possibilità che l’uomo possa essere l’individuo rappresentato nella foto. La Commissione Europea ha detto infatti di essere in possesso dell’identità di tutte le persone rappresentate nelle immagini riprodotte sui pacchetti di sigarette e tabacco, e che tutte queste persone hanno stipulato regolari contratti per cedere i diritti di sfruttamento. La versione dell’uomo risulta inoltre improbabile perché l’immagine trovata sul pacchetto di tabacco fa parte delle 42 fotografie scelte nel 2014 dalla Commissione Europea per tutti gli stati dell’Unione, mentre l’uomo sostiene che sia stata scattata nel 2018.