La sindaca di Torino dice che se le cose non cambiano si dimette

Chiara Appendino ha detto di non voler andare avanti «col freno a mano tirato», annunciando che da alcuni provvedimenti dipenderà il futuro della giunta

(ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)
(ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)

La sindaca di Torino Chiara Appendino, del Movimento 5 Stelle, ha pronunciato un discorso in consiglio comunale per spiegare la rimozione del vicesindaco Guido Montanari, che si era espresso polemicamente sul Salone dell’Auto poi trasferito a Milano, e soprattutto per annunciare alcuni provvedimenti importanti che intende approvare per la città, sostenendo – seppur in modo un po’ vago – di volersi dimettere se non riuscirà a portarli a termine, e accusando un pezzo della sua maggioranza di frenarla.

Appendino ha detto che il trasferimento del Salone dell’Auto avrà conseguenze negative per Torino, ed è sembrata in qualche modo ammettere più o meno implicitamente che è l’ultimo di una serie di eventi simili, come le ricordano spesso i suoi oppositori. «È innegabile che in questi tre anni abbiamo fatto tanto ma è altrettanto vero che tanto altro avremmo potuto fare e che, in alcuni casi, avremmo potuto far meglio».

Per questo ha detto che non intende più «accettare battute di arresto o compromessi al ribasso», e di voler vincolare il suo mandato all’approvazione di una serie di provvedimenti che ha descritto come «fondamentali per il futuro della città». Elencando genericamente i più importanti, ha annunciato piuttosto esplicitamente che se non riuscirà ad approvarli si dimetterà per evitare «una perdurante situazione di stallo». «Non sono disposta in alcun modo ad andare avanti con il freno a mano tirato», ha aggiunto Appendino.

Se l’Amministrazione sarà nelle condizioni di continuare a fare il bene  della città, sarò felice di portare avanti il mio mandato e continuare a dare ai cittadini le risposte che meritano.

Una perdurante situazione di stallo – che verificheremo già dai voti sui primi provvedimenti – procurerebbe, invece, danni che la Città non può e non deve permettersi.

E se il male minore fosse il termine anticipato di questa consiliatura, così sarà.

Tra i provvedimenti citati da Appendino ci sono «la linea della Metro 2 da finanziare ed avviare, strade e ciclabili da rifare, aziende da far crescere, lavoro da creare, ambiente da tutelare, cittadini in difficoltà da aiutare anche con l’attuazione del reddito di cittadinanza, parchi da curare, trasporti da migliorare, raccolta differenziata da estendere, sicurezza da garantire attraverso il protocollo sulla Sicurezza Integrata».