Gli operatori telefonici dovranno rimborsare gli utenti per le tariffe a 28 giorni

(Tomohiro Ohsumi/Getty Images)
(Tomohiro Ohsumi/Getty Images)

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di Wind Tre, Vodafone e Fastweb e ha stabilito che gli operatori telefonici dovranno rimborsare gli utenti per i giorni di abbonamento erosi con le tariffe a 28 giorni. Anche Tim è coinvolta nella vicenda ma la sentenza che la riguarda non è ancora stata emessa.
Gli utenti che non accetteranno le misure compensative offerte dagli operatori (tra cui bonus e gigabyte in “omaggio”) avranno diritto a una dilazione dell’addebito del canone dei loro abbonamenti pari alla quantità di giorni che gli operatori avevano eroso con il sistema delle tariffe a quattro settimane. Avranno diritto a dei “giorni gratis”, insomma.

La pratica delle tariffe a 28 giorni era molto diffusa tra gli operatori telefonici e Sky, fino al 2017, quando fu introdotta una legge per contrastarla: le offerte da “un mese” venivano rinnovate ai clienti ogni 4 settimane invece, quindi più di 12 volte in un anno. Questo permetteva alle aziende di riscuotere 13 bollette all’anno invece di 12, nonostante proponessero offerte definite “mensili”. La pratica ha consentito di ottenere ricavi più alti di circa l’8,6 per cento rispetto a quelli che si sarebbero prodotti con la fatturazione mensile.