Il New York Times non pubblicherà più vignette che parlano di politica

(Andrew Burton/Getty Images)
(Andrew Burton/Getty Images)

Il New York Times ha annunciato che a partire dall’1 luglio non pubblicherà più vignette che parlano di politica. La decisione è stata presa dopo che ad aprile il giornale aveva ricevuto molte critiche per aver pubblicato, sulla sua versione internazionale, una vignetta giudicata antisemita. La vignetta, realizzata dall’artista portoghese António Moreira Antunes, rappresentava Donald Trump come un cieco guidato da un cane con la stella di David al collo, il cui volto era quello del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

L’interruzione della pubblicazione di vignette politiche era stata anticipata dal vignettista Patrick Chappatte con un post sul suo blog, che si era detto preoccupato per le implicazioni di questa decisione sulla libertà d’espressione. Il direttore della pagina delle opinioni del New York Times, James Bennet, ha detto che questa decisione è stata valutata per molto tempo, e che la versione del giornale più letta, quella che viene pubblicata negli Stati Uniti, già da tempo non comprende le vignette politiche. «Abbiamo intenzione di continuare a investire in forme di giornalismo di opinione, inclusi il visual journalism, che esprimano sfumature, complessità e voci forti da diversi punti di vista su tutte le nostre piattaforme», ha detto Bennet.