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  • Sabato 8 giugno 2019

Perché le compagnie aeree perdono i bagagli?

Succede sempre meno ma succede ancora, e si sta cercando di risolvere il problema

(Keystone/Getty Images)
(Keystone/Getty Images)

Ritrovarsi senza bagaglio in aeroporto, magari mentre si è lontani migliaia di chilometri da casa, non è un’esperienza piacevole. Diventa particolarmente fastidioso quando capita con il volo di andata, scombinando tutti i piani a viaggio appena iniziato e talvolta compromettendoli; è vero che le compagnie aeree cercano di fare il possibile per compensare i disagi, però alcuni sono inevitabili.

Di solito, dopo aver atteso lungamente di fronte al nastro trasportatore e aver visto sfilare tutti i bagagli tranne il proprio, bisogna rivolgersi all’ufficio preposto della compagnia aerea, dove si riceve un modulo per denunciare il ritardo o lo smarrimento. In alcuni casi la compagnia fornisce anche un kit di prima necessità, in altri viene offerto un parziale rimborso per eventuali acquisti sostitutivi. Poi bisogna aspettare che il bagaglio venga ritrovato: di solito ci vuole qualche ora, al massimo un paio di giorni. In tutti gli altri casi (che per fortuna sono pochi) il bagaglio verrà ritenuto effettivamente smarrito solo dopo alcune decine di giorni, variabili a seconda della compagnia.

Visti i progressi tecnologici generali e in particolare in fatto di aerei, viene da chiedersi come è possibile che i bagagli ancora vengano smarriti in gran quantità: secondo un rapporto di SITA, una grossa società internazionale che fornisce tecnologia di supporto per le compagnie aeree, nel 2018 ci sono stati 24 milioni e 800mila casi di bagagli smarriti o arrivati in ritardo. È una quota ridotta se confrontata con il numero totale di bagagli gestiti e trasportati dalle compagnie, che supera i 4 miliardi all’anno, ma è comunque un numero alto: in pratica ogni mille bagagli poco più di 5 vengono smarriti o hanno ritardi. Perché succede?

Prima di tutto bisogna dire che le cose sono molto migliorate negli ultimi anni: dal 2007 a oggi i problemi con i bagagli sono quasi dimezzati, a fronte di un aumento dei passeggeri di più del 60 per cento. Nonostante i passi avanti, però, il problema resta.

Ci sono vari tipi di errori che possono causare il ritardo o lo smarrimento di un bagaglio. I più rilevanti sono soprattutto tre: quelli commessi durante il trasferimento da un aereo a un altro, situazione in cui le probabilità che nascano incidenti aumentano (soprattutto nel caso in cui cambia anche compagnia aerea); quelli commessi durante la catalogazione dei bagagli, quando viene apposta l’etichetta adesiva; quelli commessi durante il carico in stiva. Poi ce ne sono di altri tipi, come quelli che si generano a causa dei controlli di sicurezza o quelli dovuti alle restrizioni o alle negligenze degli aeroporti, quindi non dipendenti dalle compagnie aeree. Comunque, il fattore che incide di più è il trasferimento di carico da un aereo a un altro.

Il percorso di un bagaglio dopo averlo lasciato al check-in è piuttosto complesso: c’è un sistema di rulli trasportatori che lo fa finire in una zona dove poi verrà raccolto, portato all’aereo e caricato, facendolo passare nel frattempo attraverso ulteriori controlli di sicurezza. Prima di entrare in questo sistema, il bagaglio viene etichettato manualmente e gli viene assegnato un codice a barre e un codice alfanumerico. Questo sistema di catalogazione è in vigore dagli anni Cinquanta, e di recente alcune compagnie hanno tentato di migliorarlo: per esempio Delta, una delle maggiori compagnie aeree statunitensi, che ha introdotto un chip a radio frequenze per sostituire il codice a barre. Con quel chip si può tracciare il bagaglio e avere informazioni sulla sua provenienza e sulla sua destinazione, permettendo al passeggero di controllarlo tramite un’app e soprattutto facilitandone il trasporto, poiché questo sistema è più efficace e meno soggetto a errori rispetto al codice a barre.

Il sistema di gestione dei bagagli dell’aeroporto di Dubai, uno dei più grandi al mondo: l’insieme dei suoi diversi nastri trasportatori raggiunge i 90 chilometri di lunghezza (Siemens)

Introdurre questo genere di migliorie non è facile, a causa della complessità dei sistemi di gestione. Spesso, infatti, non sono le compagnie aeree a occuparsi del trasporto e del carico dei bagagli, ma i singoli aeroporti: e non tutti hanno la tecnologia adatta, soprattutto i piccoli aeroporti dei luoghi turistici. BBC racconta per esempio di come alcuni aeroporti greci si siano dotati solo recentemente dei lettori elettronici per leggere il codice a barre delle etichette.

Secondo i dati del 2017 di SITA, su 100 segnalazioni di problemi con i bagagli, 78 sono dovute ai ritardi, 17 sono dovute a danneggiamenti o oggetti mancanti all’interno del bagaglio, e solo 5 sono dovute a effettivi smarrimenti. Qualsiasi sia il problema, però, l’insieme di questi errori costa all’intero settore parecchi soldi, più di due miliardi di dollari solo nel 2017. Per arginare in maniera ancora più significativa il problema, un anno fa IATA (l’associazione internazionale che raggruppa tutte le principali compagnie aeree del mondo) ha introdotto un regolamento per incoraggiare le compagnie a effettuare più controlli e ridurre così il numero di bagagli smarriti o arrivati in ritardo. Il regolamento si chiama “Resolution 753” e chiede di tracciare il passaggio dei bagagli in quattro punti diversi: al check-in, al carico sull’aereo, allo scarico e alla consegna al passeggero. Alitalia è stata la prima compagnia aerea in Europa a conformarsi alla “Resolution 753”.

(IATA)

Anche se il passeggero è sostanzialmente impotente, ci sono alcune cose che si possono fare per diminuire gli inconvenienti (a parte viaggiare col solo bagaglio a mano, quando è possibile). Innanzitutto non lasciare oggetti di valore o fragili nel bagaglio, per limitare i danni. Se si tiene alla propria valigia, poi, conviene coprirla con una protezione, meglio se impermeabile, così da ridurre i piccoli graffi inevitabili durante il trasporto (a giudicare da questo video è consigliabile anche avere un trolley a quattro ruote, per evitare che gli addetti lancino la valigia da sdraiata). Infine si può inserire autonomamente nel bagaglio un localizzatore (come questo) per tracciarne gli spostamenti, anche se alcune compagnie aeree già offrono un servizio di questo tipo.