Il sindaco di Legnano ha ritirato le sue dimissioni

Lo ha fatto «sorprendendo tutti», scrivono i giornali: una volta terminati gli arresti domiciliari per corruzione, potrà riprendere il suo posto

(ANSA/ FLAVIO LO SCALZO)
(ANSA/ FLAVIO LO SCALZO)

Il sindaco di Legnano Giambattista Fratus, agli arresti domiciliari da circa un mese perché coinvolto in una estesa inchiesta per corruzione, ha ritirato le dimissioni dalla sua carica che aveva presentato nei giorni successivi all’arresto. La legge permette ai sindaci dimissionari di ritirare la propria richiesta, e Fratus ne ha approfittato «sorprendendo tutti», scrive il Corriere della Sera. In questo momento il comune di Legnano è gestito da un commissario, che però dovrà lasciare il posto a Fratus se e quando terminerà i domiciliari. Il comune aveva già grossi problemi prima degli arresti, ed è senza giunta: se non succederà nulla, una volta libero Fratus potrà nominare i nuovi componenti.

Il segretario della Lega in Lombardia, Paolo Grimoldi, ha fatto sapere di appoggiare la decisione di Fratus: «un comune importante come Legnano non può attendere i tempi lunghi della nostra giustizia». Silvia Roggiani, segretaria del PD della città metropolitana di Milano, ha definito il ritiro delle dimissioni «l’ennesimo tentativo di rimanere a galla da parte di Fratus».

Fratus era stato arrestato insieme al vicesindaco e all’assessore al Bilancio, entrambi di Forza Italia. Secondo la procura di Busto Arsizio, che ha condotto le indagini, i tre gestivano un sistema parallelo per controllare le nomine e in diversi casi avevano ritoccato bandi delle selezioni pubbliche in modo che aderissero meglio ai profili di persone da loro individuate privatamente, e a cui volevano fare ottenere gli incarichi.

Nonostante Legnano non sia una città particolarmente importante – e nonostante i politici coinvolti non avessero nessuna importanza nazionale – degli arresti si è parlato molto, perché erano arrivati a pochi giorni dalle notizie delle indagini su altri amministratori della Lega e del centrodestra nella regione Lombardia e al comune di Milano.