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  • Sabato 4 maggio 2019

Di cosa scriveva Amos Oz, di cosa scrivono tutti

Parenti che hanno accompagnato figli, fratelli e nipoti al primo giorno di università; quelli che vivevano troppo lontano hanno potuto passare la notte nella palestra, Wuhan, Cina, settembre 2011
(Imaginechina via AP Images)
Parenti che hanno accompagnato figli, fratelli e nipoti al primo giorno di università; quelli che vivevano troppo lontano hanno potuto passare la notte nella palestra, Wuhan, Cina, settembre 2011 (Imaginechina via AP Images)

«In famiglia si impara tutto. Meglio, la famiglia è una buona scuola per qual­siasi materia. Per la speranza, ma anche per la disperazione. È il microcosmo della vita umana, oltre che il tema cen­trale della letteratura. Vede, se mi chie­dessero di sintetizzare in una sola pa­rola l’argomento dei miei libri, rispon­derei con “famiglie”. Se me ne conce­dessero due, invece, direi “famiglie in­felici”»

Amos Oz, da un’intervista ad Alessandro Zaccuri pubblicata su Avvenire il 18 dicembre 2011

Amos Oz è stato uno dei più importanti scrittori israeliani; era nato a Gerusalemme il 4 maggio 1939, 80 anni fa, ed è morto a Tel Aviv il 28 dicembre 2018.

Tra i suoi libri più famosi ci sono il memoir Una storia di amore e di tenebra, uscito nel 2002, che racconta la storia della sua famiglia sullo sfondo della nascita di Israele, la guerra di indipendenza e la vita nel kibbutz; Michael mio, il suo secondo romanzo, pubblicato nel 1968, che racconta la crisi di un matrimonio tra gli anni Cinquanta e Sessanta a Gerusalemme; Una pace perfetta del 1982, sulla difficile convivenza tra due generazioni in un kibbutz. Giuda, uscito nel 2016, si svolge a Gerusalemme a cavallo tra il 1959 e il 1960 e racconta la vicenda di un ragazzo che lascia gli studi per il dissesto economico della famiglia e l’abbandono della fidanzata.

È morto Amos Oz