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  • Mercoledì 24 aprile 2019

Farsi i selfie nei campi di tulipani non è una grande idea

Lo fanno molti turisti che visitano i Paesi Bassi, creando però problemi ai coltivatori, che hanno iniziato a prendere precauzioni

Lisse, 7 maggio 2018
(Robin Utrecht/Abacapresse/Ansa)
Lisse, 7 maggio 2018 (Robin Utrecht/Abacapresse/Ansa)

Nei Paesi Bassi i coltivatori di tulipani hanno iniziato a recintare i campi e affiggere cartelli per evitare che i turisti calpestino e rovinino i fiori, nel tentativo di farsi un selfie scenografico. La stagione della fioritura dei tulipani va da metà marzo fino a fine maggio e raggiunge il suo apice più o meno in questo periodo dell’anno: i campi di tulipani sono una delle principali attrazioni turistiche del paese, ma negli ultimi anni, complice la moda dei selfie, i coltivatori hanno ottenuto più svantaggi che vantaggi dall’arrivo dei visitatori.

Per avere il selfie perfetto, molti turisti saltano sui fiori, ballano, si sdraiano in mezzo ai campi e calpestano i bulbi. I coltivatori hanno quindi deciso di erigere delle barriere per limitare i danni.

Simon Pennings, coltivatore di tulipani che vive vicino alla città di Noordwijkerhout, nel sud ovest del paese, è stato uno dei primi a prendere l’iniziativa: sostenuto dall’associazione turistica locale, ha piazzato dei cartelli per invitare i turisti a rispettare i fiori intorno ai suoi campi. «Non si curano dei danni», ha detto Pennings al Guardian parlando dei turisti: «Riceviamo grandi gruppi di visitatori, molto simpatici e divertenti, ma rovinano tutto. L’anno scorso ci sono stati danni per 10 mila euro».

(AP Photo/Peter Dejong)

Negli ultimi anni il numero di turisti che sono andati nei Paesi Bassi per assistere alla fioritura dei tulipani è cresciuto. Il parco di Keukenhof, che con i suoi 32 ettari e i suoi 7 milioni di bulbi è il più grande del paese, rimane aperto solo due mesi all’anno, ma riceve oltre un milione di visitatori. Il problema, ha detto al Guardian Nicole van Lieshout, dell’associazione turistica di Noordwijkerhout, è che «i turisti credono che i campi siano stati creati per loro».

Per arginare il fenomeno, l’agenzia olandese del turismo ha stilato una guida delle cose che si possono e non si possono fare quando ci si vuole fare un selfie vicino a un campo di tulipani. A Noordwijkerhout l’associazione locale ha deciso di mettere in piedi un gruppo di 40 guide volontarie, composto anche da floricoltori in pensione, che cercherà di insegnare ai visitatori la storia dei campi di tulipani e il comportamento da adottare.

(AP Photo/Peter Dejong)

I tulipani furono importati per la prima volta nei Paesi Bassi dalla Turchia alla fine del Sedicesimo secolo. Lo stesso nome “tulipano” deriva dalla parola turca “tullband”, che significa turbante. I fiori si diffusero ben presto come merce di lusso e l’Olanda ne divenne il maggiore produttore in Europa. Nel Seicento i tulipani erano diventati così popolari e così costosi che tra il 1634 e il 1637 si creò la prima bolla speculativa documentata della storia del capitalismo, la famosa bolla dei tulipani.

Keukenhof, Lisse, 19 aprile 2017 (AP Photo/Peter Dejong)

Oggi i tulipani sono considerati un prodotto tradizionale dei Paesi Bassi e una sorta di simbolo nazionale, nonché un importante fonte di reddito dal momento che la floricoltura olandese genera 250mila posti di lavoro in tutto il paese.