Perché Notre-Dame è Notre-Dame

Cosa rende la cattedrale di Parigi uno dei luoghi religiosi più importanti del mondo e una delle opere d'arte più preziose d'Europa

(Mike Hewitt/Getty Images)
(Mike Hewitt/Getty Images)

La cattedrale di Notre-Dame di Parigi è sopravvissuta all’incendio che, lunedì 15 aprile, ne ha distrutto la guglia e due terzi del tetto, nonostante per un momento ci sia stato il concreto pericolo che potesse bruciare del tutto. Il presidente francese Emmanuel Macron ha promesso che verrà ricostruita ed è già iniziata la raccolta per finanziare i lavori: non saranno i primi degli 850 anni di storia della cattedrale, che è stata più volte devastata e restaurata, ha fatto da sfondo a momenti storici cruciali della Francia e dell’Europa – incoronazioni di re e imperatori, proclamazioni di crociate, matrimoni e funerali –, ha segnato l’evoluzione dell’architettura religiosa ed è diventato il simbolo dell’identità nazionale francese. Notre-Dame è considerata la chiesa più importante della cristianità dopo la Basilica di San Pietro, ed è uno dei luoghi turistici più popolari al mondo, con più di 13 milioni di turisti all’anno.

Notre-Dame dopo lo spegnimento dell’incendio, 16 aprile 2019
(Dan Kitwood/Getty Images)

Un po’ di storia
La cattedrale di Notre-Dame si trova sull’Île de la Cité, un’isoletta circondata dalla Senna nel centro di Parigi, dove nell’antichità erano stati costruiti un tempio di Giove e poi una basilica dedicata a Santo Stefano affiancata da una dedicata alla Vergine Maria. Quando nel 1160 il teologo Maurice de Sully divenne vescovo di Parigi, ordinò la demolizione delle due chiese e la costruzione di una cattedrale: Notre-Dame de Paris, Nostra Signora di Parigi. La prima pietra venne posta da papa Alessandro III sotto il regno di Luigi VII e i lavori, finanziati dalla Chiesa e dalla monarchia francese, proseguirono per circa duecento anni, fino al 1345. La prima fase si concluse nel 1250 con la costruzione dell’edificio, mentre importanti interventi strutturali, come porticati e cappelle, proseguirono nei cent’anni successivi. La cattedrale venne consacrata in fase di costruzione nel 1182 e già tre anni dopo vi venne annunciata la Terza Crociata.

Una mappa del 1350 dell’Île de la Cité con Notre-Dame
(Hulton Archive/Getty Images)

Com’è fatta
Notre-Dame venne costruita prendendo a modello la cattedrale di Saint-Denis, il primo esempio di architettura gotica al mondo, ma mantiene alcuni elementi del romanico, lo stile precedente. È considerata uno dei primissimi, se non il primo, esempio di applicazione di contrafforti e archi rampanti, una delle caratteristiche principali dell’architettura gotica. È lunga 130 metri, larga 48 alta 35; le torri campanarie sono alte 69 metri e hanno 387 gradini.


Il gobbo di Notre-Dame, cartone animato Disney

Ha 5 navate, due torri campanarie a pianta quadrangolare che dovevano terminare in cuspidi mai realizzate, e aveva una flèche, la guglia sottile. Tra gli elementi più riconoscibili ci sono tre rosoni duecenteschi, del diametro di diversi metri; le vetrate, realizzate negli anni Cinquanta del Novecento; gli ottocenteschi gargoyle, le statue dei mostri fantastici che nascondono lo scarico dei canali di gronda. Le capriate, cioè la struttura di travi in legno sottostante al tetto, distrutto per due terzi nell’incendio di lunedì, erano quelle completate nel 1326, con i telai originari realizzati tra il 1120 e il 1240. Si stima che per costruirle vennero impiegati circa 1.300 alberi di quercia e per questo il tetto era soprannominato anche “la foresta”.

Gargoyle a Notre Dame
(General Photographic Agency/Getty Images)

I lavori di restauro
La cattedrale venne vandalizzata nel Cinquecento negli scontri tra cattolici e ugonotti (i protestanti francesi) che distrussero le vetrate, alcune statue e parte degli interni. Un primo grosso restauro si ebbe alla fine del XVII secolo per volere del re Luigi XIV, e poi di nuovo nel Settecento. Durante la Rivoluzione francese (1789-1799) la cattedrale venne devastata: gli oggetti in materiali preziosi vennero inviati alla zecca per essere fusi, nel 1793 il Comune di Parigi ordinò di distruggere tutte le statue della facciata e Notre-Dame venne infine rinominata Tempio della Ragione.

Il rosone visto dall’interno (Imaginechina via AP Images)

L’ascesa al potere di Napoleone Bonaparte frenò lo stato di abbandono: ordinò un primo restauro nel 1802 e nel 1804 si autoincoronò Imperatore dei francesi al suo interno. La pubblicazione nel 1831 del romanzo Notre-Dame de Paris di Victor Hugo, uno dei bestseller dell’epoca, predispose l’opinione pubblica verso un nuovo massiccio restauro supervisionato da Eugène Viollet-le-Duc, che venne iniziato nel 1845, sospeso dopo cinque anni per la scarsità di fondi, ripreso nel 1857 e terminato infine nel 1867. Fu in questo periodo che venne realizzata la nuova guglia, sempre su progetto di Viollet-le-Duc: era alta 45 metri, pesava 750 tonnellate, e aveva una struttura interna in legno. La cattedrale andò a fuoco durante la Comune di Parigi nel 1871 senza subire troppi danni e uscì indenne anche dalle due guerre mondiali.

Il portale della facciata con il giudizio universale
(Kirby Lee via AP)

Un nuovo restauro iniziò nel 1990, durò vent’anni e si concentrò soprattutto sulla pulitura della facciata e degli interni. I restauri in corso – forse all’origine dell’incendio di lunedì – riguardavano la guglia, erano iniziati nell’estate del 2018 ed erano quasi completati.


Una scena del musical Notre-Dame de Paris

Cose che sono successe dentro
Oltre alla maggior parte dei matrimoni e dei funerali di re e capi di stato francesi, Notre-Dame è stata lo scenario di altri importanti momenti storici. Nel 1185 il patriarca di Gerusalemme Eraclio di Cesarea vi convocò la Terza Crociata; nel 1431 Enrico VI d’Inghilterra venne incoronato re di Francia; nel 1456 ospitò il processo di riabilitazione a Giovanna d’Arco e nel 1804 Napoleone vi si autoincoronò Imperatore dei francesi. A Notre-Dame vennero celebrate la riconquista di Parigi dall’Inghilterra a opera di Carlo VII e poi Enrico IV, la liberazione di Parigi e la vittoria della Seconda guerra mondiale. Sono stati celebrati anche i funerali di stato dell’ex presidente Charles de Gaulle e delle persone morte negli attentati di Parigi del 13 novembre 2015.

L’entrata di Notre-Dame durante la messa per le persone uccise nell’attentato del 15 novembre 2015

Reliquie e opere d’arte
Oltre che come simbolo nazionale francese, Notre-Dame è anche uno dei luoghi più importanti della cristianità. È sede dell’arcidiocesi di Parigi ed è probabilmente la seconda chiesa cattolica più importante al mondo dopo la Basilica di San Pietro. È qui che viene custodita dal 1238 una delle reliquie più venerate dai cattolici: la Corona di spine, donata da Baldovino II, imperatore di Costantinopoli, a re Luigi IX, e ora conservata nella cappella della Madonna dei Sette Dolori. Tra le altre reliquie notevoli ci sono anche – secondo la leggenda – un frammento della Croce e uno dei chiodi usati per crocifiggere Gesù, provenienti dal Sacro Sepolcro e donati dai cristiani di Gerusalemme a Carlo Magno nel 799 d.C.

La Corona di spine
(AP Photo/Remy de la Mauviniere)

Nella cattedrale si trova anche il “grand orgue”, un organo realizzato nel 1733 da François Thierry e tuttora funzionante; è il più grande di Francia dopo quello della chiesa di Sant’Eustachio, a Parigi: non è bruciato nell’incendio, ma non è chiaro se abbia subito danni a causa del calore. A Notre-Dame ci sono poi cinque grandi campane, tutte fuse nell’Ottocento tranne la più grande, Emmanuel, risalente al XIV secolo e l’unica delle venti esistenti sopravvissuta alla Rivoluzione francese: pesa 13 tonnellate e si trova nella torre Sud. Un tempo erano suonate a mano mentre ora sono attivate da meccanismi elettrici.

Il rosone
(AP Photo/Thibault Camus)

La maggior parte dei dipinti venne realizzata da artisti francesi, come Charles Le Brun e Jacques Blanchard. Tra i più pregiati ci sono la pala di San Giobbe dipinta da Guido Reni (Bologna, 1575 – 1642) nel 1636, e quella di San Bernardino da Siena dipinta da Ludovico Carracci (Bologna, 1555 – 1619).

Il Trionfo di San Giobbe, di Guido Reni
(Wikimedia)

Tra le sculture più rilevanti c’è il rivestimento ligneo delle transenne del coro realizzato tra il 1300 e il 1350 e oltre 37 statue dedicate alla Madonna; la più famosa e venerata è la trecentesca Madonna col Bambino, detta anche “Notre Dame de Paris”, portata nella cattedrale nel 1818 e proveniente dalla cappella di Saint-Aignan. L’altro gruppo scultoreo più famoso si trova nella cappella di San Guglielmo, venne realizzato da Jean-Baptiste Pigalle (1714 – 1785) e raffigura il luogotenente francese Henri Claude d’Harcourt.

Uno dei pannelli lignei intagliati sulle transenne del coro
(AP Photo/Jon Elswick)

Sulla facciata c’è anche la Galleria dei re, un loggiato di 28 archi su colonnine che racchiudono ognuno una statua alta 3,5 metri, e raffigurante un re della Giudea. Durante la Rivoluzione francese vennero scambiate per rappresentazioni dei re francesi e quindi decapitate o distrutte: i resti sono stati ritrovati e ora sono esposti al Musée de Cluny mentre le statue che si trovano nella Galleria sono state restaurate o ricostruite nell’Ottocento.

Un particolare della Galleria dei Re
(AP Photo/Jon Elswick)

Le vetrate sono state quasi tutte ricostruite nell’Ottocento e poi negli anni Cinquanta del Novecento dal vetraio Jacques Le Chevallier. Quelle dei rosoni della facciata e del transetto, tra le opere d’arte più preziose della cattedrale e sopravvissute all’ultimo incendio, sono originali e risalgono al XIII secolo.

Parte del rosone e delle vetrate
(AP Photo/Jon Elswick)