Di Maio è preoccupato per la “deriva di ultradestra” della Lega

Quella a livello europeo, dice citando gli alleati del partito di Salvini che negano l'Olocausto

(ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)
(ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

Il vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle, ha detto di essere preoccupato dalla «deriva di ultradestra a livello europeo» della Lega, il partito guidato da Matteo Salvini con cui è alleato di governo. Di Maio ha ricordato che alcune forze che formeranno l’alleanza europea della Lega negano l’Olocausto, spiegando che il M5S invece non ne farà parte.

Noi con la Lega lavoriamo benissimo quando si tratta di fatti concreti, per aiutare gli italiani. (…) Mi preoccupa questa deriva di ultradestra a livello europeo con forze politiche che faranno parte del gruppo con cui si alleerà la Lega che addirittura in alcuni casi negano l’Olocausto. (…) Quindi il mio dovere come capo politico del M5S è dire che quelle cose non mi appartengono, e infatti noi creeremo un gruppo autonomo e indipendente al Parlamento Europeo con altri movimenti civici come il nostro in Europa e non staremo assolutamente con queste ultradestre.

Sabato, Salvini ha risposto a Di Maio dicendo: «questa gente che cerca fascisti, comunisti, nazisti , marziani venusiani… I ministri sono pagati per lavorare».

Come ha fatto notare su Twitter il giornalista di Radio Radicale David Caretta, però, ci sono stati esempi di politici e attivisti antisemiti anche nelle forze con cui il M5S ha fatto o ha provato a fare alleanze in vista delle elezioni europee. Per esempio ce n’erano – è il caso dell’autore di estrema destra Hervé Ryssen – all’interno dell’eterogeneo movimento dei gilet gialli in Francia, i cui leader erano stati incontrati da Di Maio e Alessandro Di Battista. Aveva poi ricevuto accuse di antisemitismo anche Paweł Kukiz, musicista punk leader del movimento populista polacco Kukiz 15, che in alcuni tweet aveva parlato di «giudici ebrei». In un’altra occasione, Kukiz aveva accusato alcuni manifestanti di essere stati pagati dai «banchieri ebrei». E recentemente anche il senatore Elio Lannutti aveva provocato grandi polemiche – ed era anche stato indagato – pubblicando un tweet a proposito dei Protocolli dei Savi di Sion, un famoso falso storico alla base di moltissime teorie del complotto antisemite.