Negozi dove portare i vestiti (oltre che comprarli)

Alcune catene li ritirano in negozio e offrono in cambio sconti e buoni, anche con i cosmetici: da H&M a Lush a Patagonia

(Anna Kerber/picture-alliance/dpa/AP Images)
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Il settore della moda sta cercando di essere più rispettoso dell’ambiente e delle condizioni dei lavoratori: è uno dei grossi temi di questi anni, anche perché i clienti – soprattutto i giovani – sono sempre più attenti e propensi a spendere di più per avere capi duraturi che inquinano meno. I problemi principali causati dalla moda sono la contaminazione delle risorse idriche e l’utilizzo di tinture nocive e di materie prime che richiedono molta energia per essere prodotte; un altro è il trionfo della fast fashion, quella delle catene di abbigliamento economiche che offrono continuamente abiti nuovi a buon mercato, spesso indossati per poco più di una stagione.

Le aziende stanno seguendo diverse strade per essere più rispettose dell’ambiente: realizzare capi di migliore qualità, usare fibre naturali, servirsi delle stampanti 3D, produrre pelle con l’ananas e utilizzare tessuti riciclati. Per facilitare quest’ultima pratica alcuni marchi raccolgono i vestiti usati, che i clienti possono lasciare nei negozi spesso in cambio di un buono o di uno sconto sugli acquisti; lo stesso fanno alcune aziende di cosmetici, ritirando barattolini di creme e boccette di profumo. Di seguito abbiamo raccolto alcuni dei più importanti a offrire questo servizio in Italia.

H&M
Il programma “Garment Collecting” permette di consegnare alla cassa un sacchetto di abiti usati di qualsiasi marca, tipologia e stato di usura (vanno bene anche calzini spaiati e lenzuola rovinate); in cambio si riceve un buono da 5 euro che vale per una spesa minima di 40 euro. I vestiti che si possono ancora indossare saranno venduti come capi di seconda mano; i tessuti recuperabili verrano riciclati nella collezione Conscious o come stracci da cucina, oppure trasformati in fibre tessili e usati per materiali assorbenti o nell’industria automobilistica. In quest’ultimo caso eventuali profitti saranno donati da H&M a organizzazioni di beneficenza o per la ricerca.

Zara
Da Zara, catena di fast fashion spagnola, si possono lasciare gli indumenti usati in appositi contenitori ma solo in alcuni negozi; chi vive in Spagna invece può consegnarli quando riceve un ordine online. Gli abiti in buono stato vengono donati ad associazioni (le trovate qui), gli altri vengono trasformati in nuovi tessuti. Zara collabora anche a progetti di ricerca per riciclare nuovi tessuti.

Patagonia
L’azienda è famosa per il suo rispetto per l’ambiente, tanto che nel 2011 pubblicò un annuncio in cui invitava a non comprare una sua giacca se non ce ne fosse stato bisogno. Ha un programma gratuito di riparazione dei capi e una sezione di video tutorial dove imparare come riparare una toppa o sostituire una zip. Patagonia invita i clienti a vendere o regalare i suoi prodotti usati, oppure a consegnarli in negozio. Dal 2005 ha recuperato 82 tonnellate di indumenti destinati al riciclo.

& Other Stories
Il programma di riciclo esiste dal 2015 e consente di portare in qualsiasi punto vendita un sacco con qualsiasi tipo di prodotto tessile in cambio di un voucher del 10 per cento per un acquisto su qualsiasi spesa nei tre mesi successivi. I prodotti usati vengono raccolti dalle società che si occupano di riciclo selezionate da & Other Stories, che decidono quali capi indirizzare nel mercato di seconda mano e quali ridurre in fibre e trasformare in altro. Oltre che per i vestiti vale anche per i cosmetici: basta portare uno o più contenitori, in questo caso però esclusivamente di & Other Stories e non di altre marche.

North Face
L’azienda di abbigliamento sportivo consente di restituire gli indumenti e le calzature usate, di qualsiasi marca e stato di usura, nei punti vendita; in cambio si riceve un buono per il prossimo acquisto. Gli articoli sono poi suddivisi in 400 categorie diverse, e riciclati in materie prime per imbottiture di moquette, giocattoli, prodotti isolanti, o in fibre tessili per nuovi abiti. L’eventuale ricavato viene donato a organizzazioni locali.

Intimissimi
Bisogna registrarsi e attivare una carta, poi si possono consegnare cinque capi di qualsiasi marca nei punti vendita che aderiscono all’iniziativa; a quel punto si riceve un buono da cinque euro che si può utilizzare entro una data (per la promozione in corso entro il 30 giugno 2019); il buono è cumulabile con altri, a patto che non superi il 20 per cento dell’acquisto di prodotti a prezzo pieno.

Oviesse
Oviesse ha avuto un programma di riciclo limitato nel tempo, dall’agosto del 2013 al dicembre del 2017. Portando capi usati nei negozi si riceveva un buono di 5 euro per un acquisto di 40 euro e valido per sei mesi.

Per quanto riguarda trucchi e prodotti per la pelle, invece:

Lush
La britannica Lush è famosa per le posizioni ambientaliste, animaliste, equo-solidali e attente ai diritti dei lavoratori. Lush mantiene il packaging, cioè le confezioni dei prodotti, al minimo per contenere i costi e gli sprechi ambientali e utilizza plastica riciclata PET (cioè quella delle bottiglie) per flaconi di shampoo e gel-doccia che si riciclano facilmente gettandoli nel bidone della plastica, e plastica PP (cioè polipropilene) per i suoi famosi vasetti neri. Questo tipo di plastica è più difficile da riciclare e Lush si fa carico dell’intera procedura raccogliendo i vasetti e trasformandoli in granuli di PP che vengono poi riconvertiti in nuovi vasetti. Portandone in negozio cinque, puliti e con il tappo, si ottiene in regalo una maschera; il programma non ha scadenza e vale per tutti i contenitori di Lush in PP, tra cui quelli per i mascara e per i rossetti.

Kiehl’s
Kiehl’s, azienda di prodotti per la pelle e cura per il corpo, ha un saltuario programma di riciclo che in alcuni casi è durato un anno intero, in altri è stato limitato nel tempo o ad alcune giornate. Il metodo però è sempre lo stesso: si ottiene un bollino per ogni confezione vuota di Kiehl’s restituita, e ogni tot bollini si ricevono dei premi. All’ultimo giro, con tre bollini si riceveva un balsamo per le labbra, con cinque un detergente per il viso o uno shampoo, con dieci una crema per il corpo.

MAC
L’azienda di cosmetici MAC ritira i contenitori di plastica o vetro vuoti di alcuni suoi prodotti; ogni sei regala in cambio un rossetto a scelta. I prodotti che si possono riportare li trovate qui, anche se MAC specifica che sono invitati a centri di smistamento «laddove sia possibile».