Le indagini preliminari sul Boeing caduto in Etiopia hanno individuato lo stesso malfunzionamento del Boeing caduto in Indonesia, secondo un’anticipazione del WSJ

Cameron Spencer/Getty Images
Cameron Spencer/Getty Images

Il Wall Street Journal ha scritto che le prime indagini sull’aereo Boeing 737 MAX 8 precipitato in Etiopia due settimane fa sono arrivate alla conclusione preliminare che l’incidente fu causato dall’errata attivazione di un sistema per evitare lo stallo (una riduzione della portanza, la forza che permette di rimanere in volo). Il Wall Street Journal scrive, citando persone informate sui primi esiti dell’indagine, che queste conclusioni provvisorie sono state ottenute dall’analisi dalla scatola nera dell’aereo. Se così fosse, l’incidente in Etiopia avrebbe avuto cause analoghe a quelle dell’incidente di alcuni mesi fa in Indonesia, quando a cadere fu un altro modello di Boeing 737 MAX 8. In entrambi i casi, l’errore sarebbe stato causato da un malfunzionamento del sistema MCAS, il dispositivo che corregge l’assetto dell’aereo e permette di stabilizzarlo.

Nel frattempo, tutti i Boeing 737 MAX non sono più in volo in nessun paese del mondo e Boeing ha detto di aver aggiornato il sistema MCAS dei suoi aerei: ci vorrà però ancora molto tempo prima che gli aerei – se ritenuti sicuri – possano tornare a volare.

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