L’Unione Europea non impiegherà più le sue navi militari nell’operazione Sophia

La nave Augsburg in porto dopo la sua ultima missione per l'"operazione Sophia", Wilhelmshaven, Germania, 15 febbraio 2019
(Mohssen Assanimoghaddam/picture-alliance/dpa/AP Images)
La nave Augsburg in porto dopo la sua ultima missione per l'"operazione Sophia", Wilhelmshaven, Germania, 15 febbraio 2019 (Mohssen Assanimoghaddam/picture-alliance/dpa/AP Images)

L’Unione Europea ha sospeso una parte dell’operazione militare Sophia, iniziata nel 2015 per combattere il traffico di esseri umani nel Mediterraneo tra le coste africane e quelle europee. I governi europei hanno deciso di non impiegare più le navi militari precedentemente usate nella missione, la quale aveva come principale obiettivo la lotta ai traffici illeciti ma che di fatto prevedeva anche le operazioni di soccorso di migranti in difficoltà.

La decisione di oggi era ampiamente attesa soprattutto per la posizione del governo italiano, che da tempo impedisce alle navi militari e a quelle delle ong di attraccare nei porti italiani per far sbarcare i migranti soccorsi in mare: già da luglio 2018, di fatto, aveva informato che non avrebbe più accolto le navi di Sophia nei propri porti, e i soccorsi in mare compiuti nell’ambito dell’operazione si erano interrotti.

Con la decisione di oggi, continueranno solo alcune operazioni del mandato originale, come l’addestramento della cosiddetta Guardia Costiera libica.