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  • Mercoledì 27 marzo 2019

In Burundi tre ragazze sono in carcere per aver scarabocchiato una foto del presidente

Sono accusate di "vilipendio del capo dello Stato" per quattro disegnini su un libro scolastico, e non è la prima volta

(AP Photo/Berthier Mugiraneza)
(AP Photo/Berthier Mugiraneza)

Tre ragazze minorenni sono state arrestate in Burundi due settimane fa con l’accusa di aver scarabocchiato una foto del presidente Pierre Nkurunziza su un libro scolastico. Le ragazze, di età compresa tra i 15 e i 17 anni, erano state arrestate nella provincia di Kirundo, nel nord-est del paese, insieme ad altre quattro persone che poi sono state liberate. Il 18 marzo le tre ragazze sono state accusate di “vilipendio del capo dello Stato”, un crimine per cui rischiano fino a cinque anni di carcere. Le ragazze sono ancora detenute.

La notizia della loro incarcerazione era stata molto criticata online, e sui social network in molti ne hanno chiesto la liberazione usando l’hashtag #FreeOurGirls. Anche al di là dell’assurdità dell’accusa, la loro colpevolezza sarebbe difficile da dimostrare, ha detto Lewis Mudge, direttore dell’Osservatorio per i diritti umani dell’Africa Centrale, visto che nelle scuole del Burundi è molto comune che gli studenti si passino i libri di classe in classe. Lo scorso lunedì il ministro delle Giustizia, Aimée Laurentine Kanyana, ha ordinato che le ragazze venissero liberate intanto che le indagini vanno avanti, ma Mudge ha detto che le tre ragazze sono ancora in carcere. «È offensivo», ha detto Mudge a CNN, «che siano ancora sotto inchiesta per alcuni innocenti scarabocchi trovati nei loro libri di scuola».

Il presidente del Burundi Pierre Nkurunziza è stato molto criticato negli ultimi anni per la violazione della libertà d’espressione nel paese. Già nel 2016 otto ragazzi erano stati arrestati con l’accusa di aver scritto alcuni insulti nei suoi confronti nei loro libri di testo. Gli studenti, che poi sono stati liberati su pressione della comunità internazionale, avevano scritto frasi come “Vai via” e “No a un terzo mandato”, riferendosi alla controversa rielezione di Nkurunziza nel 2015.

Nkurunziza infatti è presidente dal 2005, quando fu eletto dal Parlamento, ed è stato rieletto con voto popolare nel 2010. Essendo stato eletto la prima volta con un voto parlamentare e non popolare, si era candidato nuovamente alle elezioni del 2015, nonostante sia la Costituzione che gli accordi di pace successivi alla guerra civile imponessero un limite di due mandati consecutivi. La Corte Costituzionale stabilì che un terzo mandato non fosse contrario alla Costituzione e Nkurunziza vinse le elezioni con un ampio margine. La decisione della Corte Costituzionale generò un tentato colpo di stato e grandi proteste tra i suoi oppositori, che accusarono Nkurunziza di aver violato la legge per mantenere il potere.